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Un tirannosauro erbivoro

I resti di Chilesaurus diegosuarezi aprono a grandi interrogativi rispetto all’evoluzione dei grandi rettili.
A cura di Nadia Vitali
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Ricostruzione artistica di Chilesaurus diegosuarezi
Ricostruzione artistica di Chilesaurus diegosuarezi

In Cile sono tornati alla luce i resti, risalenti al Giurassico, di un bizzarro dinosauro che presentava una curiosa combinazione di caratteristiche attribuite generalmente ad animali preistorici molto distanti l’uno dall'altro. La scoperta potrebbe essere una delle più rilevanti dal punto di vista paleontologico degli ultimi vent'anni e sembra già profilarsi come un notevole grattacapo per gli scienziati che vogliano trovare una collocazione a questo grande rettile all'interno di un albero genealogico.

Eppure, nel sito di Aysen, in Patagonia, dove è stato rinvenuto, questo animale sembra decisamente costituire non l’eccezione bensì la regola: prova ne è l’abbondanza di reperti raccolti nell'ambito di un lavoro durato diversi anni nella formazione fossilifera di Toqui.

Il ritrovamento

Le prime ossa fossili dell’animale vennero scoperte da un coppia di geologi cileni che, nel 2004, erano sul campo intenti a studiare le formazioni rocciose del sito per comprenderne la formazione. Il figlio della coppia, Diego, era intento a giocare proprio accanto ad un osso fossile che si sarebbe poi scoperto essere parte della nuova specie scoperta. Ed ecco perché l’animale è stato battezzato Chilesaurus diegosuarezi dal nome e cognome di quel bambino di sette anni.

Una volta segnalata la presenza di fossili a Fernando Novas del Museo Argentino de Ciencias Naturales ‘‘Bernardino Rivadavia’’ di Buenos Aires, una spedizione di ricercatori appartenenti a istituti argentini e cileni si è recata sul posto dove, nel corso dei lavori di scavo, sono venuti alla luce le ossa di almeno una dozzina di strani animali, inclusi quattro scheletri quasi completi e in ottime condizioni di conservazione.

Frammento di mandibola destra con denti di Chilesaurus diegosuarezi.
Frammento di mandibola destra con denti di Chilesaurus diegosuarezi.

Un enigmatico teropode erbivoro

Quello che stupiva sempre più i paleontologi era quell'incomprensibile mix di testa, collo, spalle,costole, zampe, ossa pelviche e della coda tutte appartenenti alla medesima creatura. «Ignoro in che modo l’evoluzione dei dinosauri abbia dato luogo a questo tipo di animale, quale pressione ecologica possa aver lavorato in questo senso», ha spiegato Novas, primo firmatario dell’articolo pubblicato da Nature che ha reso pubblici i risultati del lavoro definendo il dinosauro «enigmatico».

Chilesaurus diegosuarezi è stato identificato dagli scienziati come un teropode: per intenderci, lo stesso gruppo dei famigerati Tyrannosaurus rex e Velociraptor. I resti sono attribuibili a circa 145 milioni di anni fa, un'età del tutto compatibile con quella dei terapodi che iniziarono il proprio sviluppo nel corso del Triassico medio, circa 220 milioni di anni fa, per poi scomparire improvvisamente 65 milioni di anni fa. L'aspetto singolare, però, è che l'animale recentemente scoperto aveva una dieta erbivora: insomma, sarebbe un po' come scoprire oggi un leone che preferisce teneri germogli ad una gazzella da sbranare.

Rappresentazione artistica del cugino vegetariano del T. Rex
Rappresentazione artistica del cugino vegetariano del T. Rex

Con una lunghezza che poteva raggiungere i tre metri, aveva l'aspetto più tipicamente collegato ai grandi rettili predatori del suo periodo: testa piccola su collo molto allungato, zampe corte. A differenziarlo dai suoi cugini carnivori, però, sono i denti che parlano agli esperti di un'alimentazione inequivocabilmente vegetariana.

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