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Un tempo c’era vita sulla Luna: l’ipotesi choc di due scienziati. Chi erano i suoi ‘abitanti’

Due studiosi dell’Università Statale di Washington e dell’Università di Londra hanno ipotizzato che la Luna potrebbe aver ospitato microorganismi miliardi di anni fa. La presenza della vita sarebbe stata possibile per alcuni milioni di anni, grazie alla presenza di laghi e fiumi generati dall’intensa attività vulcanica, che avrebbe riversato ingenti quantità di vapore acqueo nell’atmosfera lunare.
A cura di Andrea Centini
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Foto di Andrea Centini
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La Luna potrebbe aver ospitato la vita in due remote e brevi finestre temporali, ovvero 4 miliardi di anni fa e 3,5 miliardi di anni fa. A ipotizzarlo sono stati due scienziati, il professor Dirk Schulze-Makuch, astrobiologo presso la Scuola di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università Statale di Washington, e il professor Ian Crawford, docente di scienze planetarie e astrobiologia dell'Università di Londra. Secondo i due studiosi, naturalmente, non si sarebbe trattato di vita complessa, ma di forme biologiche semplici alla stregua dei batteri, che avrebbero potuto prosperare per alcuni milioni di anni durante due specifiche ‘fasi vitali' del nostro satellite.

Gli scienziati fanno riferimento a due periodi in cui sulla Luna è stata registrata un'intensa attività vulcanica, oggi scomparsa. A causa della grande presenza di ghiaccio e idrossile nella crosta lunare, come hanno dimostrato diversi recenti studi, le eruzioni vulcaniche avrebbero proiettato oltre la superficie ingenti quantità di gas, vapore acqueo compreso. Sulla Luna si sarebbe così formata anche una stabile atmosfera, che avrebbe riversato al suolo – attraverso le precipitazioni – l'acqua prodotta dall'attività vulcanica. È possibile che queste precipitazioni abbiano dato vita a veri e propri laghi e fiumi, nei quali la vita microbica avrebbe potuto sopravvivere anche grazie alla presenza di una magnetosfera, in grado di proteggerla dalla mortale radiazione cosmica.

Secondo i due studiosi la vita sarebbe giunta sulla Luna allo stesso modo in cui è arrivata sulla Terra, cioè attraverso l'impatto di meteoriti. È probabile che questi oggetti celesti siano giunti proprio dalla Terra, che miliardi di anni fa era costantemente ‘bombardata' come gli altri corpi del Sistema solare. Un impatto particolarmente energetico potrebbe aver strappato blocchi ‘abitati' da microbi dal nostro pianeta proiettandoli sulla Luna, all'epoca anche molto più vicina. Le prime tracce di cianobatteri fossilizzati sulla Terra risalgono proprio a 3,5 – 3,8 miliardi di anni fa, ed è possibile che possano essere stati proprio loro i primi colonizzatori della Luna. Naturalmente non si esclude l'approdo di altri batteri ‘alieni'.

Se questi microorganismi avessero realmente vissuto sulla Luna, dovrebbero aver lasciato delle tracce. Per Crawford e il collega si potrebbero preparare missioni robotiche ad hoc in grado di esplorare e analizzare le regioni più ‘papabili' per trovarle, quelle non raggiunte dagli equipaggi delle missioni Apollo della NASA. I dettagli della controversa ricerca sono stati pubblicati su Astrobiology.

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