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Covid 19

Un nuovo studio suggerisce qual è la causa dei rari casi di trombosi dopo il vaccino Covid

Il sospetto è che il conservante EDTA e alcune proteine contenute nel vaccino possano innescare la sequenza di eventi che porta alla formazione di pericolosi coaguli nei vasi sanguigni del cervello e dell’addome. “Formano complessi antigenici con il fattore piastrinico 4, inducendo la reazione immunitaria che alimenta la risposta protrombotica VITT”.
A cura di Valeria Aiello
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Ci sarebbero proteine e conservanti, e non una sola causa scatenante, dietro ai rari casi di trombosi dopo la vaccinazione anti-Covid. A suggerirlo è il team di ricerca del professor Andreas Greinacher dell’Università di Greifswald, in Germania, in un nuovo studio pubblicato su Research Square e non ancora sottoposto a peer review, nel quale viene analizzato il potenziale meccanismo che porta alla formazione di coaguli di sangue dopo la vaccinazione con Astrazeneca.

I sospetti su EDTA e proteine

Secondo gli studiosi, alcuni dei quali che hanno descritto per primi gli eventi trombotici associati a un basso numero di piastrine indotti dal vaccino (VITT), il meccanismo coinvolge proteine umane vaganti e un conservante del vaccino, l’acido etilendiamminotetraacetico (EDTA). “Attualmente, non è noto quale delle oltre mille proteine identificate nel vaccino siano coinvolte” precisano i ricercatori, osservando che nella formulazione sono presenti anche quantità significative di proteine umane, presumibilmente derivate dalla linea cellulare utilizzata per far crescere l’adenovirus (il vettore virale su cui si basa il vaccino) durante il processo di produzione.

Gli autori del preprint ipotizzano che queste proteine e il conservante EDTA possano innescare la pericolosa risposta del sistema immunitario in alcune delle persone vaccinate. “Le componenti del vaccino – si legge nelle conclusioni dello studio – formano complessi antigenici con il fattore piastrinico 4 (PF4), l’EDTA aumenta la permeabilità microvascolare e le componenti del vaccino causano reazioni infiammatorie acute. La formazione di antigeni in un ambiente proinfiammatorio offre una spiegazione per la produzione di anticorpi anti-PF4. Gli anticorpi anti-PF4 ad alto titolo attivano le piastrine e inducono l’attivazione dei neutrofili e la formazione di trappole extracellulari di neutrofili (NET) di DNA extracellulare, alimentando la risposta protrombotica VITT”.

In altre parole, Greinacher e i suoi colleghi indicano che la formazione di complessi tra alcune componenti del vaccino e il fattore piastrinico PF4, unitamente alla forte infiammazione innescata dalla vaccinazione, possano attivare un insieme specializzato di cellule immunitarie che induce la produzione di anticorpi contro PF4, analogamente a quanto accade nella trombocitopenia grave indotta da eparina – un disturbo causato da anticorpi attivatori delle piastrine che legano i complessi tra PF4 ed eparina. Questo legame attiva le piastrine, inducendo la formazione di coaguli potenzialmente mortali nei vasi sanguigni del cervello e dell’addome.

Quanto al ruolo dell’EDTA, contenuto anche nello Sputnik ma non nel vaccino di Johnson & Johnson (per il quale una reazione simile è stata comunque segnalata negli Stati Uniti), i ricercatori ritengono che possa essere solo uno dei cofattori della reazione immunitaria che porta agli eventi trombotici. Pertanto, per comprendere esattamente le componenti del vaccino che possono innescare questo evento avverso, Greinacher ha annunciato di aver richiesto alcune dosi di vaccino a Johnson & Johnson in modo da poter analizzare il loro contenuto e comprendere se i rari casi di trombosi sono stati determinati dallo stesso meccanismo che si sospetta sia responsabile della reazione osservata con il vaccino di Astrazeneca.

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