Un mammifero peloso tra i dinosauri
Si chiama Spinolestes Xenarthrosus e i suoi resti fossili, risalenti a circa 125 milioni di anni fa, sono stati ritrovati a Las Hoyas, nella Spagna centro orientale, in un ottimo stato di conservazione, tale per cui addirittura alcuni tessuti molli hanno resistito all’usura del tempo.
Questa sorta di piccolo opossum è estremamente importante per la scienza poiché le microscopiche strutture del suo pelame e delle sue spine costituiscono la prima testimonianza conosciuta di queste caratteristiche nella storia evolutiva dei mammiferi: la sua scoperta è stata quindi descritta in un paper pubblicato da Nature.
Vissuto all’epoca del periodo Cretaceo e appartenente all'estinto ordine di mammiferi dei triconodonti, l'animale aveva una lunghezza di circa 24 centimetri e doveva pesare tra i 50 e i 70 grammi. Il suo cibo preferito, a giudicare dai denti, dovevano essere gli insetti che si accaparrava principalmente scavando nel terreno.
Ma, soprattutto, Spinolestes presentava molte caratteristiche, nella struttura della pelliccia o della pelle, che lo rendevano simile ai moderni mammiferi: ad esempio, la presenza di follicoli in cui più peli emergono dallo stesso poro o le piccole spine, dal diametro di circa un decimo di millimetro, posizionate sul dorso.
Un dato reso ancor più interessante dal fatto che la sua esistenza retrodata di almeno 60 milioni di anni il record di antichità non soltanto per strutture come pelle e pelo ma anche per alcuni frammenti di organi interni conservatisi in maniera eccezionale: microscopiche strutture superstiti dei polmoni, del fegato e del diaframma. Una complessità anatomica identificata grazie al fossile che porta gli autori della scoperta a concludere che molte delle caratteristiche fondamentali dei mammiferi fossero già ben sviluppate stabilmente ben 125 milioni di anni fa, in piena era dei dinosauri e molto prima questi si estinguessero, 66 milioni di anni fa.