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Un laboratorio francese sta coltivando il Coronavirus: aiuterà lo sviluppo di un vaccino

I ricercatori dell’Istituto Pasteur di Parigi sono riusciti a isolare e a coltivare i ceppi del nuovo Coronavirus, una prima volta in Europa che rappresenta “un progresso importante” e che potrebbe accelerare la corsa verso un possibile vaccino.
A cura di Marco Paretti
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I ricercatori dell'Istituto Pasteur di Parigi sono riusciti a isolare e a coltivare i ceppi del nuovo Coronavirus, una prima volta in Europa che rappresenta "un progresso importante" e che accompagna la notizia dell'isolamento del virus in Australia di qualche giorno fa. Il risultato è particolarmente importante perché, proprio come nel caso australiano, consente di lavorare a ricerche e ad un possibile vaccino per il virus di cui tanto si sta parlando in questi giorni nel mondo e che da ieri ha due casi anche in Italia, a Roma. "È un virus molto difficile da isolare" ha spiegato Arnaud Fontanet, il direttore del dipartimento di salute globale dell'Istituto. "Siamo i primi in Europa".

I ricercatori hanno utilizzato campioni prelevati dai primi casi accertati in Francia la scorsa settimana. Due campioni provenienti dallo stesso paziente hanno portato alla coltivazione del virus, il cui isolamento è stato confermato dai ricercatori a partire da lunedì. La coltivazione di questo virus rende ora possibile la ricerca di potenziali vaccini, testando l'efficacia di molecole antivirali conosciute e cercando potenziali "debolezze" del virus che consentirebbero di sviluppare strategie terapeutiche". E, di conseguenza, nuovi trattamenti in grado di contrastare il virus.

I nuovi test contro il Coronavirus

L'analisi degli anticorpi presenti nei pazienti infetti dal coronavirus consentirà inoltre di "sviluppare un test sierologico adeguato per lo screening dell'infezione" su ampia scala. A differenza del test diagnostico rapido, che prova ad individuare il virus e non gli anticorpi, questo nuovo test sierologico sarebbe importante sul lungo termine. Questo perché, come spiega l'istituto, permetterà di sapere quale porzione delle persone che sono state in contatto avrebbe potuto essere infettata senza sviluppare sintomi, fornendo dati più precisi sulla capacità di trasmissione del Coronavirus.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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