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UFO nei cieli degli USA: piloti della Marina americana confermano “strani” avvistamenti

Sopra i cieli della costa orientale statunitense nel 2014 e nel 2015 sono stati osservati quasi ogni giorno numerosi UFO, ovvero oggetti volanti non identificati. Ad affermarlo i piloti dei caccia della Marina militare, che all’epoca si addestravano in vista di uno spiegamento nel Golfo Persico. Ecco cosa hanno avvistato.
A cura di Andrea Centini
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Immagine di repertorio Credit: Dipartimento della Difesa USA
Immagine di repertorio Credit: Dipartimento della Difesa USA

Piloti della Marina militare statunitense hanno affermato di aver avvistato numerosi UFO (acronimo di Unidentified Flying Object, ovvero oggetti volanti non identificati) sopra i cieli della costa orientale tra il 2014 e il 2015. Gli oggetti, che apparivano e sparivano misteriosamente, riuscivano a raggiungere circa 10mila metri di quota, come un aereo di linea, ma potevano accelerare a velocità supersoniche all'istante, cambiare direzione e arrestarsi di colpo. Sono manovre che avrebbero ucciso qualsiasi equipaggio umano.

Indagine. A segnalare gli strani avvistamenti al New York Times sono stati cinque piloti ed ex piloti di caccia Super Hornet F/A-18, uno dei velivoli più rappresentativi della Marina militare statunitense. All'epoca degli “incidenti” i militari fecero rapporto al Congresso e al Pentagono, anche perché in alcuni casi si sfiorò la collisione. Due di loro hanno rivelato la propria identità, ovvero i tenenti Ryan Graves e Danny Accoin, che facevano parte dello squadrone VFA-11 “Red Rippers” presso la base Oceana sita in Virginia. All'epoca degli avvistamenti i piloti si addestravano dalla portaerei Theodore Roosevelt in vista di uno spiegamento nel Golfo Persico.

Oggetti anomali. Graves e Accoin hanno fatto riferimento a oggetti simili a una trottola, a sfere con cubi all'interno, che sono stati avvistati praticamente ogni giorno nell'arco del biennio di addestramento. L'aspetto curioso è che essi non avevano un sistema di propulsione visibile, e gli strumenti degli aerei basati sugli infrarossi non ne captavano le scie. Nessuno dei piloti coinvolti ha fatto riferimento a possibili contatti extraterrestri, ma a oggetti volanti di natura non identificata. Hanno iniziato a vederli quando i radar dei loro velivoli sono stati aggiornati con sistemi più sensibili e sofisticati di quelli equipaggiati in precedenza.

Ipotesi. Secondo l'astrofisico Leon Golub dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics è altamente improbabile che si tratti oggetti extraterrestri, dato che ci sono spiegazioni "più banali". Da bug e artefatti nel software di imaging degli aerei a effetti atmosferici e riflessi, passando per il sovraccarico neurologico dei piloti scaturito dalle manovre ad altissime velocità (i militari raggiungevano la quota di 10mila metri e poi si “tuffavano” in picchiata verso l'oceano). Non si esclude nemmeno la possibilità che si trattasse di droni sperimentali, dei quali tuttavia i piloti non erano a conoscenza. La sezione del Pentagono “Advanced Aerospace Threat Identification Program” che si occupava dello studio di questi “incidenti” è stata chiusa nel 2012 per mancanza di fondi, tuttavia le indagini sugli UFO vengono ancora effettuate in altri dipartimenti.

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