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Trovata la più grande impronta di dinosauro nel nuovo ‘Jurassic Park’ in Australia

Grazie agli aborigeni della regione occidentale di Kimberley e al lavoro di due università è stato scoperto il più vasto sito di orme di dinosauro al mondo. L’impronta più grande è di 1,7 metri e l’intero sito si estende per 25 chilometri.
A cura di Andrea Centini
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Paleontologi dell'Università del Queensland e dell'Università James Cook, due dei principali atenei australiani, hanno scoperto la più grande impronta di dinosauro nel più vasto sito di orme al mondo, che si estende per 25 chilometri sulla costa della penisola Dampier, nella regione occidentale di Kimberley. L'orma, appartenente a un sauropode (un dinosauro dal collo lungo), è lunga circa 1,7 metri. Il sito interessato è così ricco, vario e vasto, in particolar modo nell'area del Walmadany, che gli studiosi coordinati dal professor Steve Salisbury lo hanno immediatamente definito il “Jurassik Park dell'Australia”. Il nome, scelto per catalizzare il potere mediatico dell'affascinante scoperta, tecnicamente non sarebbe corretto, dato che tutte le orme sono incastonate in rocce datate tra i 127 e i 140 milioni di anni fa, ovvero sono risalenti al Cretaceo.

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Il sito è stato individuato dagli studiosi grazie all'intervento degli aborigeni, preoccupati dalla decisione del Governo dell'Australia Occidentale di costruire nell'area del Walmadany un enorme impianto per il recupero di gas naturali, con un investimento complessivo di 40 miliardi di dollari. L'attenzione dei paleontologi è stata subito indirizzata sulle numerosissime orme, che hanno richiesto centinaia e centinaia di ore in sopralluoghi per la catalogazione e la scansione attraverso la fotogrammetria, che permette di ricostruire i dettagli in ambiente virtuale con estrema precisione. Fortunatamente la zona venne dichiarata Patrimonio Nazionale nel 2011, e nel 2013 decadde definitivamente il progetto di costruzione dell'impianto, permettendo ai ricercatori di lavorare in completa tranquillità sul sito.

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Nel Walmadany ci sono migliaia di impronte e 150 di esse fanno riferimento a 21 diversi dinosauri, in rappresentanza di quattro dei gruppi più noti. “Abbiamo trovato cinque diversi tipi di impronte relative a dinosauri predatori, almeno sei appartengono a sauropodi erbivori dal collo lungo, quattro agli ornitopodi erbivori con due zampe e altre sei a dinosauri corazzati”, ha sottolineato con entusiasmo il professor Salisbury. “Tra queste impronte c'è l'unica prova confermata della presenza degli stegosauri in Australia. Ci sono tra le più grandi orme di dinosauro mai registrate: alcune di sauropode arrivano a 1,7 metri di lunghezza”. I ricercatori ipotizzano che durante il Cretaceo l'area pullulasse di vita, un luogo ‘magico' che sarebbe stato magnifico da osservare. I dettagli dell'affascinante scoperta sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Memoir of the Society of Vertebrate Paleontology.

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[Foto di Università del Queensland/Università James Cook]

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