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Troppa igiene fa male alla salute: potrebbe favorire la leucemia infantile

Dopo aver revisionato 30 anni di studi sulla leucemia linfoblastica acuta, la forma di cancro più diffusa nei bambini, un ricercatore dell’autorevole The Institute of Cancer Research di Londra ha determinato che la troppa igiene può avere un impatto significativo nell’insorgenza della malattia.
A cura di Andrea Centini
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La leucemia linfoblastica acuta (LLA), la forma di cancro più comune nei bambini, potrebbe essere scatenata dal mancato contatto con i microbi nel primo anno di vita, un'eventualità che può verificarsi a causa dell'eccessiva igiene. Ciò significa che la grave malattia potrebbe persino essere prevenuta. È giunto a questa promettente conclusione il professor Mel Greaves, uno scienziato del Centre for Evolution and Cancer presso l'autorevole The Institute of Cancer Research di Londra.

L'eccessiva igiene, tuttavia, rappresenterebbe soltanto uno dei tre fattori concatenati alla base del cancro; il primo è una specifica mutazione genetica che avviene durante lo sviluppo uterino, mentre la ‘goccia che fa traboccare il vaso' è un'infezione che colpisce dopo il primo di anno di vita trascorso in un ambiente troppo pulito. In parole semplici, l'igiene esasperata impedirebbe al sistema immunitario di svilupparsi a dovere, e se si palesano le altre due condizioni c'è il concreto rischio che il bambino si ammali.

Lo studioso britannico ha eseguito un'approfondita revisione degli studi sulla malattia condotti negli ultimi trenta anni, facendo emergere quella che secondo lui è la chiave per comprenderla e sconfiggerla. “Ho trascorso più di 40 anni a studiare la leucemia infantile e in questo lasso di tempo ci sono stati enormi progressi nella nostra comprensione della sua biologia e del suo trattamento – così oggi circa il 90 percento dei casi guarisce”, ha sottolineato il professor Greaves. “Ma mi ha sempre colpito il fatto che mancasse qualcosa di importante – ha proseguito lo studioso -, che ci fosse una lacuna nelle nostre conoscenze: perché o come i bambini altrimenti sani sviluppano la leucemia e se questo cancro sia prevenibile”.

Leucemia linfoblastica acuta. Credit: VashiDonsk
Leucemia linfoblastica acuta. Credit: VashiDonsk

I risultati ottenuti da Greaves suggeriscono la presenza di una evidente causa biologica, una vasta serie di infezioni che colpisce un sistema immunitario non pronto ad affrontare la minaccia. “Questa ricerca è il culmine di decenni di lavoro, e alla fine fornisce una spiegazione credibile su come si sviluppa la più diffusa forma di leucemia infantile”, ha aggiunto Greaves.

Uno degli aspetti più interessanti rilevati, risiede nel fatto che i bambini dei Paesi industrializzati sono più predisposti alla malattia di quelli delle aree più povere; secondo Greaves ciò non dipende dall'inquinamento o dalle radiazioni elettromagnetiche – tacciate dallo studioso come ‘miti persistenti' sulla leucemia -, bensì dal fatto che tendiamo a tenere i bambini in ambienti troppo sterili e puliti. Non a caso anche il microbiologo Jack Gilbert, direttore del Centro Microbioma dell'Università di Chicago, ha indicato che mantenere la propria casa “sterilizzata come un ospedale” per tutelare la salute dei bambini non solo è un errore, ma è addirittura controproducente proprio per l'impatto negativo sul sistema immunitario.

Greaves sottolinea che i genitori non debbono assolutamente sentirsi in colpa della malattia dei figli, dato che ci sono anche altri fattori che la influenzano – “anche la casualità”, ha specificato -, inoltre non debbono allarmarsi perché comunque la leucemia linfoblastica acuta interessa un piccolo ogni 2mila. Sulla base dei risultati ottenuti desidera incoraggiare i genitori a favorire il contatto sociale dei figli piccoli con gli altri bambini – in particolar modo con quelli più grandi – e di essere meno scrupolosi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Reviews Cancer.

[Credit: Vabo2040]

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