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Halloween, la notte degli spiriti: Trick or treat?

Sono ormai diversi anni che i bambini italiani si travestono da streghe e vampiri, nonostante le critiche dei molti preoccupati per questo rito “straniero”. Ma la notte degli spiriti, la festa di halloween non è così lontana, in realtà, dalle nostre antiche tradizioni.
A cura di Nadia Vitali
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treak or treat

Qualcuno l'ha accolta con gioia, qualcun altro guarda ad essa con una certa diffidenza: la festa di Halloween continua a dividere gli italiani, sebbene siano ormai diversi anni che, nella notte tra il 31 ottobre ed il primo di novembre, bambini e bambine si riversino nelle strade travestiti da zombie, streghe, vampiri e mostri d'ogni genere, bussando alle porte dei vicini, ormai sempre preparati all'evento, chiedendo "dolcetto o scherzetto?"

Per i più piccoli, che fortunatamente non si fanno troppe domande, la notte degli spiriti è soltanto un modo come un altro per divertirsi assieme agli amichetti, giocando a mascherarsi una volta in più durante l'anno, facendo a gara per chi indossa il costume più bello. Per i grandi, invece, questa festa costituisce un grande enigma: sarà giusto fare in modo che tradizioni altrui prendano il sopravvento? E quali sono i pericoli che si celano dietro l'accoglienza di questa festa?

Certamente, non si può non sottolineare la deriva consumista che questa celebrazione ha preso esattamente nel momento in cui ha messo piede sul nostro suolo, seguendo perfettamente quelle che sono le usanze statunitensi; così, ai genitori, già indaffarati tra quadratura del bilancio e natale imminente, è stato affidato l'ingrato, o quanto meno impegnativo, compito di badare al divertimento dei propri figli anche in occasione della vigilia della festa di Ognissanti. Rivendicare, dunque, le radici pagane di questa celebrazione, cercando di farne un vessillo contro il clero e le feste più ufficialmente legate alla religione cattolica, oltre ad essere un discorso qualunquista negherebbe il lato più significativo di questo "rito", ormai strettamente legato al consumo piuttosto che a riti celtici di cui in tanti parlano ed in pochissimi conoscono.

Di contro, la polemica che alcuni esponenti ecclesiastici, e non solo, portano avanti strenuamente da anni, puntando il dito contro questa notte come contraria ai principi religiosi cristiani o, addirittura, colpevole di diffondere idee che inneggiano allo spiritismo, rischia di far affondare il senso di Halloween nella più sterile delle polemiche. Perché questa festa non è che una delle tante dimostrazioni del mondo superficiale che la globalizzazione ci ha consegnato, nonostante i significati francamente un po' troppo profondi che si vogliono assegnare ad essa, un mondo in cui le identità culturali diventano sempre più inafferrabili e meno definibili; anche a dispetto di quanti, proprio in virtù di questo, fanno appello ad antiche radici ancestrali o cultuali che giustificherebbero una chiusura netta.

Perché, poi, a volerla dire tutta, tra le tante tradizioni che in Italia non hanno retto al secondo dopoguerra e, dunque, ai cambiamenti sempre più rapidi da cui siamo stati travolti, tante riguardavano proprio le celebrazioni legate ai primi giorni di novembre: in molti ignorano, infatti, che era usanza assai diffusa, presso alcune comunità del Sud Italia, fino a qualche decennio fa, far portare doni ai bambini dai morti proprio in occasione della loro festa commemorativa. Le testimonianze raccolte pazientemente da antropologi e demologi ci hanno regalato questo mondo passato in cui le anime dell'aldilà entravano in contatto con i più piccoli in una veste principalmente ludica, seguendo una tradizione che, senza dubbio, non poteva giudicarsi «importata».

Questo, naturalmente, non significa che Halloween esisteva già da noi: le tradizioni variano da paese a paese, perché si sviluppano in contesti storici e geografici differenti. Cionondimeno, è importante notare e far notare come le culture e i popoli non siano immobili o a tenuta stagna, bensì sempre in costante trasformazione, con nuovi elementi pronti ad arrivare, vecchie tradizioni che vengono dimenticate, antichi usi che ritornano dopo secoli: e quindi, che sia benvenuta Halloween, festa svuotata, probabilmente, come le zucche che metteremo alle nostre finestre ma, pur sempre, specchio dei nostri tempi ed occasione di divertimento per i più piccoli.

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