Tomba etrusca con uova
Sarà perché racchiude al proprio interno, protetto solo da un guscio sottile, il mistero della vita, ma l'uovo ha attraversato tutte le culture vestendo sempre i panni del protagonista tra tutti i vari simboli. Per questa ragione c'è poco da stupirsi per il ritrovamento, in verità eccezionale perché si tratta di un caso davvero poco frequente, dei resti di tre uova di gallina all'interno di una tomba etrusca, ancora in ottimo stato di conservazione: probabilmente quel che resta delle offerte votive al caro estinto.
Il sepolcro è venuto alla luce pochi giorni fa nella provincia di Grosseto al seguito di una segnalazione da parte dell'associazione archeologica Odysseus; nei pressi di una frazione di Civitella Paganico, denominata Casal di Pari, al di sotto del Castello di Casenovole sorto in età medioevale, è stata scoperta la piccola tomba, appartenente al III-II secolo a. C. La proprietà appartiene ad un privato la cui disponibilità, unita alla collaborazione di Sovrintendenza, Comune e associazione, ha permesso di portare alla luce già una significativa parte di necropoli, a dispetto della crisi del settore archeologico, investito da tagli pesantissimi.
Al suo interno un corredo piuttosto scarso ed un'unica salma deposta ma, sorprendentemente, anche i resti di un banchetto rituale: uova, ancora in buono stato di conservazione, adagiate forse o crude o forse cotte (saranno esami di laboratorio specifici a stabilirlo), ad ogni modo un pasto funebre. I morti avevano, infatti, bisogno, allorché iniziavano il proprio viaggio nell'Oltretomba di avere al proprio fianco alcuni oggetti personali assieme al cibo e alle bevande: questo accadeva presso gli etruschi, ma anche in numerosissime altre civiltà, dall'età antica fino all'epoca moderna. L'uovo in particolare, inoltre, voleva probabilmente celare al suo interno significati simbolici, legati ad una rinascita nel mondo dell'aldilà. Le ceneri del defunto, raccolte in un'olla di terracotta, saranno anch'esse analizzate al fine di ricavare nuove informazioni.
Il ritrovamento, la cui notizia è riportata da Il Tirreno, è importantissimo poiché potrebbe aprire varchi nella conoscenza di questo popolo ancora così misterioso per molti aspetti: i numerosi attacchi che le testimonianze degli etruschi hanno subito nel corso dei decenni, in particolar modo da parte dei tombaroli, hanno fatto in modo di cancellare dalle nostre memorie archeologiche tantissime tracce significative della loro civiltà. Per questo motivo, ogni qual volta ci si imbatte in un reperto, ci si augura di riuscire a ricostruire dati fondamentali sulla vita di quelli che furono, in parte, i nostri progenitori.