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Covid 19

Tirare lo sciacquone può diffondere il coronavirus nel bagno: i consigli per ridurre i rischi

Un team di ricerca cinese ha dimostrato che l’azione meccanica dello sciacquone può generare aerosol e goccioline che permangono a lungo nell’aria e si depositano nel bagno. Poiché virus infettivo è stato rilevato nelle feci e nelle urine dei pazienti affetti da COVID-19, non si può escludere una possibile trasmissione veicolata dai servizi igienici. Ecco i consigli dei ricercatori per ridurre i rischi.
A cura di Andrea Centini
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Lo sciacquone del water potrebbe favorire la diffusione della COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. La ragione risiede nel fatto che virus potenzialmente infettivo è stato rilevato nelle feci e nelle urine dei pazienti, pertanto, dopo aver espletato i propri bisogni fisiologici, l'azione meccanica dello scarico può generare un aerosol che, nel caso in cui si fosse contagiati, permanendo nell'aria potrebbe infettare il successivo fruitore dei servizi igienici. Il rischio sarebbe più significativo nei piccoli e poco areati bagni pubblici, alla stregua di quelli che si trovano in molti bar e ristoranti.

A determinare il potenziale rischio di trasmissione del coronavirus attraverso lo sciacquone è stato un team di ricerca cinese guidato da uno scienziato del Key Laboratory of Energy Thermal Conversion and Control of Ministry of Education presso l'Università Sudorientale di Nanchino, che ha collaborato con i colleghi dell'Università della Scienza e della Tecnologia “Suzhou” e del College di Ingegneria Elettronica dell'Università Yangzhou. I ricercatori, coordinati dal professor Yun-yun Li, docente presso la Scuola dell'Energia e dell'Ambiente dell'ateneo cinese, sono giunti alle proprie conclusioni grazie a un modello di fluidodinamica computazionale, che ha valutato l'effetto dell'azione meccanica dello scarico sulla produzione di aerosol.

Gli scienziati hanno dimostrato che le turbolenze generate dal risciacquo – sia a getto singolo che anulare, i due metodi più diffusi – possono generare vortici in grado di “sparare” in alto circa 6mila goccioline e particelle provenienti dal contenuto del water, che possono permanere in aria a lungo e depositarsi sul water stesso, sul rotolo della carta igienica, sulle maniglie delle porte e così via. Fino al 40-60 percento degli aerosol prodotti riuscirebbero a superare tranquillamente l'altezza della "seduta". Ciò significa che nel caso in cui si trovasse virus infettivo in queste goccioline e negli aerosol, chi utilizza il bagno dopo un contagiato potrebbe infettarsi.

La trasmissione attraverso il droplet è considerata la più significativa per virus come il SARS-CoV-2, ma anche quella fecale-orale può avere il suo impatto, come dimostrano alcuni casi accaduti con virus molto simili. Nel 2003 si ritiene che circa 300 persone residenti nel complesso Amoy Gardens di Hong Kong furono infettate dal virus della SARS (che condivide l'80 percento del patrimonio genetico col nuovo coronavirus) a causa di flussi di aria contaminati provenienti dai bagni.

Gli scienziati non hanno valutato se le goccioline e gli aerosol generati dagli sciacquoni siano effettivamente in grado di contagiare qualcuno – la concentrazione di virus potrebbe non essere sufficiente, qualora fosse presente – ma alla luce dei risultati suggeriscono di prendere alcune precauzioni: abbassare sempre il coperchio prima di tirare lo sciacquone, indossare la mascherina e lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver utilizzato i servizi igienici. I gestori dei locali dovrebbero inoltre arearli e igienizzarli spesso. I dettagli della ricerca “Can a toilet promote virus transmission? From a fluid dynamics perspective” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Physics of Fluids.

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