Tempesta di nuvole blu su Giove: lo scatto straordinario del gigante gassoso

Le spettacolari nubi di Giove sono state immortalate come in un dipinto post-impressionista firmato dal celebre pittore olandese Vincent Van Gogh. Lo scatto straordinario, nel quale l'atmosfera del gigante gassoso vortica tra mille sfumature di blu, è stato catturato alle 7:24 del 24 ottobre di quest'anno dalla potente fotocamera JunoCam (JCM), equipaggiata sull'orbiter della NASA Juno. Durante il suo nono “flyby” (sorvolo ravvicinato) attorno all'emisfero settentrionale del pianeta, da un'altezza di circa 20mila chilometri Juno ha messo nell'obiettivo un complesso sistema nuvoloso, ottenendone un'immagine con una risoluzione di 12,5 chilometri per ogni pixel.
La fotografia, tecnicamente un file RAW, cioè allo stato “grezzo”, una volta disponibile è stata prontamente pubblicata sul sito ufficiale della NASA dedicato alla missione, e qui, grazie ai cosiddetti scienziati-cittadini che collaborano con l'ente statunitense, è stata trasformata nell'opera spettacolare che potete osservare in copertina. Il merito del risultato è di Gerald Eichstädt e Seán Doran, che hanno lavorato a lungo in post-produzione per far emergere tutta la forza della tempestosa atmosfera gioviana. Le nubi del pianeta sono composte principalmente da ammoniaca, ma non mancano idrogeno, elio, zolfo, acido solfidrico, metano e altri elementi che gli conferiscono questo aspetto surreale e tormentato. Quelli che sembrano boccoli, infatti, non sono altro che potentissimi vortici, dei quali il più grande e celebre è la Grande Macchia Rossa sita nell'emisfero sud, che imperversa da almeno 300 anni.

A causa della posizione reciproca tra Juno, il Sole e Giove, nell'immagine è possibile vedere persino le ombre delle nuvole più alte proiettate su quelle in basso. L'effetto è particolarmente evidente nelle aree più bianche della fotografia, come suggerisce la NASA nel comunicato ufficiale che ha accompagnato la diffusione dello scatto.
La sonda, lanciata nello spazio il 5 agosto 2011 e giunta nell'orbita del gigante gassoso il 5 luglio del 2016, ha come obiettivo principale lo studio del campo magnetico di Giove, tuttavia si è deciso di supportare la missione scientifica con una componente più “divulgativa”, per coinvolgere il grande pubblico nella ricerca astronomica. La JunoCam è stata progettata proprio per questo. La NASA ha premiato il lavoro di Eichstädt e Doran esattamente come fece con quello di Roman Tkachenko nel mese di marzo.
[Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Gerald Eichstädt/ Seán Doran]