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Tartarughe marine salvate in Puglia da una morte orribile: le immagini del primo soccorso

Due esemplari di tartaruga marina (Caretta caretta) sono stati salvati in extremis grazie all’intervento dei pescatori e degli esperti della riserva naturale di Torre Guaceto. La prima tartaruga aveva una lenza attorcigliata al collo, la seconda un amo piantato in bocca e in un occhio che le impediva di mangiare.
A cura di Andrea Centini
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Il salvataggio di una tartaruga. Credit: Consorzio di Gestione di Torre Guaceto
Il salvataggio di una tartaruga. Credit: Consorzio di Gestione di Torre Guaceto

In soli due giorni l'intervento degli esperti del centro di recupero “Luigi Cantoro” presso la riserva naturale di Torre Guaceto (Brindisi) ha salvato la vita a due tartarughe marine della specie Caretta caretta, destinate a una morte orribile. Fondamentale è stata la partecipazione dei pescatori della riserva, che hanno individuato e recuperato gli animali in difficoltà durante le uscite in barca e li hanno consegnati agli specialisti per tutte le cure del caso.

La prima delle due tartarughe aveva una lenza (con tanto di bobina ancora agganciata) attorcigliata attorno al collo, che le stava causando una brutta e dolorosa ferita. In breve tempo il cappio sarebbe stato fatale. Una volta issato a bordo il rettile, i pescatori hanno iniziato a soccorrerlo tagliando la lenza con un coltellino, come si può vedere dal video pubblicato sul profilo facebook della riserva. Tornati a terra, gli uomini hanno affidato ai veterinari del centro la piccola tartaruga, che fortunatamente non è più in pericolo di vita. Come si riprenderà da questa brutta disavventura verrà liberata nel suo habitat naturale.

Più drammatica la situazione della seconda tartaruga, recuperata poco dopo la prima. Il rettile aveva infatti un amo che le fuoriusciva dalla bocca e da un occhio. Oltre al dolore insopportabile, il gancio stava uccidendo la sfortunata creatura in un modo orribile, dato che le impediva di alimentarsi. È stata una vera fortuna averla trovata prima che fosse troppo tardi. A causa delle sue condizioni è stata trasferita presso la sede della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari, che collabora a stretto contatto con il centro di Torre Guaceto.

Le storie di queste tartarughe sono soltanto le ultime due di una lunghissima sequela; tra il 2017 e il 2018, infatti, sono state circa cinquanta le tartarughe marine soccorse presso il centro di Torre Guaceto. Erano tutte Caretta caretta – una specie vulnerabile – ad eccezione di un esemplare di tartaruga verde (Chelonia mydas), inserita con codice EN (in pericolo di estinzione) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Purtroppo per sette degli esemplari recuperati negli ultimi due anni non c'è stato nulla da fare, mentre alcuni sono ancora sotto osservazione. I più fortunati hanno ritrovato la via della libertà. La speranza è che non finiscano di nuovo nelle trappole mortali lasciate dall'uomo.

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