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Svelato l’enigma che mise Darwin in crisi: chi è il Macrauchenia

Il celebre naturalistica britannico fu il primo a recuperare i fossili di questo bizzarro animale estinto, che aveva caratteristiche in comune con cammelli, cavalli, tapiri, lama e altri mammiferi. Grazie all’analisi del DNA è stato finalmente possibile collocarlo nell’albero della vita.
A cura di Andrea Centini
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Paleontologi dell'Università di Potsdam (Germania) e del Museo Americano di Storia Naturale hanno risolto un enigma che durava da circa 180 anni, trovando una collocazione nell'albero della vita al bizzarro e misterioso macrauchenia (Macrauchenia patachonica), un mammifero estinto che destò perplessità anche nel celebre Charles Darwin. Fu proprio il naturalista britannico a recuperarne i primi resti fossili durante un viaggio in Sud America, nel 1834, e restandone particolarmente colpito, una volta rientrato in Inghilterra li fece studiare a un altro studioso di fama mondiale, il paleontologo Richard Owen. Non avendo a disposizione le tecniche moderne, lo scienziato giunse alla conclusione che si trattava di una via di mezzo tra un cammello e ruminanti simili alle antilopi, lasciando un bel punto interrogativo sulla sua esatta posizione tassonomica.

La macrauchenia, da allora, è rimasta un vero e proprio mistero per gli scienziati, proprio perché presenta diverse caratteristiche in comune con vari mammiferi, che lo rendono una sorta di puzzle zoologico. L'animale, vissuto in Sud America durante il Pleistocene tra 1,8 milioni di anni fa e circa 12mila anni fa, possedeva ad esempio un'apertura nasale situata vicino alle cavità oculari, molto simile a quella degli elefanti; un collo lungo analogo a quello dei lama; una corporatura robusta che ricorda quella di un cammello (senza gobba) e piedi che somigliano a quelli dei rinoceronti. Molto probabilmente aveva anche una piccola proboscide o una protuberanza carnosa come quella dei tapiri.

Grazie ad analisi condotte recentemente su materiale proteico recuperato da alcuni fossili è stato determinato che la macrauchenia era imparentata con i moderni perissodattili, ovvero ungulati come cavalli, tapiri e rinoceronti, tuttavia la prova regina sarebbe stata ottenuta solo studiando DNA. I paleontologi tedeschi e americani, coordinati dal dottor Ross MacPhee, curatore del reparto mammiferi presso il Museo Americano di Storia Naturale di New York, lo hanno trovato recentemente in un fossile recuperato in una cava cilena. Da esso è stato estrapolato l'80 percento del genoma mitocondriale dell'animale, dati più che sufficienti per dare finalmente alla criptica specie un posto nell'albero evolutivo.

MacPhee e colleghi hanno determinato che la macrauchenia apparteneva a un gruppo (detto gruppo sorella, sister group) di animali che diede origine ai moderni perissodattili, la cui linea evolutiva, tuttavia, si separò dagli antenati di cavalli e tapiri ben 66 milioni di anni fa, senza lasciare "parenti" in vita. Così come molti altri animali iconici vissuti durante l'ultima glaciazione, la bizzarra macrauchenia è ‘tornata a vivere' all'intero della famosa serie di cartoon in computer grafica L'Era Glaciale. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications.

[Illustrazione di Olllga]

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