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Svelato il mistero della bussola interna della farfalla monarca

I ricercatori hanno osservato il comportamento in volo della farfalla monarca e sono riusciti a ricreare un modello della bussola interna che permette a questo animale di migrare per 4.000 chilometri senza perdersi.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori della University of Washington svelano il segreto che permette alla farfalla monarca di migrare per 4.000 chilometri senza perdersi. Ogni anno infatti, quando arriva l'autunno, la farfalla monarca parte per un lungo viaggio che, dal Canada e dagli Stati Uniti, la porterà in Messico. Ma come riesce questo bellissimo animale a percorrere tanti chilometri senza perdersi? A quanto pare la farfalla possiede una bussola interna, frutto del suo patrimonio genetico, che le indica la via da seguire per arrivare a destinazione.

Gli scienziati spiegano che, come già si sapeva, questa bussola interna, per comprendere la direzione verso sudovest, raccoglie due tipologie di informazioni, da un lato l'ora del giorno e dall'altro la posizione del sole all'orizzonte. Come fa il cervello della farfalla a ricevere e processare queste informazioni? E come funziona questa bussola?

Questo è il succo dello studio, intitolato “Neural Integration Underlying a Time-Compensated Sun Compass in the Migratory Monarch Butterfly”, pubblicato su Cell Reports.

Gli scienziati affermano che questo tipo di farfalla utilizza non solo gli occhi per monitorare la posizione del sole nel cielo, ma anche il proprio orologio interno (quello che anche a noi ci permette di autoregolarci) che è centrato nelle antenne e le cui informazioni viaggiano attraverso i neuroni fino al cervello.

Per riprodurre un modello della bussola della farfalla monarca, quindi del sistema che permette a questo animale di trovare la strada corretta, i ricercatori hanno creato un modello che replica l'attività dei neuroni delle antenne e degli occhi e che si comporta come una farfalla monarca: in pratica, i dati raccolti dalle antenne e dagli occhi si calibrano in modo da indicare il sudovest, come accade alle nostre bussole in cui l'ago calamitato si allinea alle linee di forza del campo magnetico terrestre per trovare il nord.

I risultati ottenuti, messi a confronto con i movimenti registrati osservando le farfalle, ci permettono di sperare, un giorno, di avere una versione robotica della farfalla monarca che possa accompagnare questa specie durante la migrazione riuscendo così a fornirci maggior informazioni su questo lungo viaggio e sulla farfalla monarca stessa.

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