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Su 2 bimbi trapianto “eccezionale” di midollo da donatore unico non consanguineo

I bambini di 12 mesi, affetti entrambi da Linfoistiocitosi Emofagocitica familiare, sono stati salvati dal trapianto di midollo da un donatore unico e non consanguineo.
A cura di Redazione Scienze
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Due bambini pugliesi di un anno sono stati "salvati" da un donatore unico non consanguineo. Il trapianto, unico nel suo genere, è stato eseguito nell'0spedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. I due piccoli soffrivano di Linfoistiocitosi Emofagocitica familiare (Lef), una rara malattia genetica del sangue curabile soltanto attraverso un complesso iter medico che passa per chemioterapia, immunoterapia e, infine, trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Il trapianto è stata effettuato a febbraio, ma per dimettere i piccoli pazienti si sono dovute attendere diverse settimane, al termine della quali si è potuto constatare l'ottimo stato di salute dei bambini. Il donatore è stato reperito sul registro statunitense dei donatori, il più vasto per i donatori non consanguinei. Nel mondo si registrano 20 milioni di donatori, di cui 400.000 in Italia, che fanno del nostro paese il quarto più generoso. Nel Bambin Gesù di Roma sono stati eseguiti nel 2012 138 trapianti di midollo su un totale italiano di 591. 109 dei 138 sono stati possibili garantendo la consanguineità.

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