53 CONDIVISIONI

Strage di fenicotteri travolti dall’uragano sulle isole cubane: le foto shock

Una delle più grandi colonie al mondo di fenicotteri rosa è stata travolta nell’arcipelago cubano dall’uragano Irma, che ha massacrato e ferito centinaia di esemplari. Le immagini shock della catastrofe naturale.
A cura di Andrea Centini
53 CONDIVISIONI

Centinaia di fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) presenti nell'arcipelago cubano sono stati uccisi o feriti dal devastante uragano Irma, che la scorsa settimana con i suoi velocissimi venti – fino a 295 chilometri orari – ha squassato dapprima le isole caraibiche e successivamente, depotenziato, gli Stati Uniti d'America. A differenza di quanto avvenuto in altre aree, come ad esempio allo zoo di Miami, per motivi logistici non è stato possibile proteggere gli esemplari di una delle più grandi e affascinanti colonie al mondo di questi splendidi uccelli, rimasti così alla mercé delle terrificanti perturbazioni prodotte dal ciclone tropicale.

https://youtu.be/STrX3Ad7V2Q

Le immagini paratesi innanzi ai primi soccorritori giunti nelle zone con la maggiore biodiversità, come l'isola di Cayo Coco e le Keys settentrionali, sono state letteralmente shoccanti. Decine di fenicotteri impilati gli uni sugli altri, incastrati fra i rami degli alberi dove avevano cercato riparo o sbattuti con violenza inaudita contro le rocce. Una fine terribile per animali impossibilitati a nascondersi e a difendersi dalla furia dell'uragano, che ha spazzato via tutto ciò che ha incontrato lungo il suo percorso di morte e distruzione. A Cuba, del resto, sono state più di dieci le vittime umane provocate da Irma.

Le scene più strazianti sono quelle dei superstiti, che si aggirano come fantasmi tra le carcasse dei compagni sopraffatti dai venti, privati dell'inconfondibile eleganza che caratterizza questi uccelli. Alcuni riescono ancora a camminare, altri hanno le zampe e le ali spezzate, e si trascinano a fatica in quello che solo poche ore prima era un paradiso naturale. E non solo per i fenicotteri. Lo era anche per i turisti amanti degli animali, che qui venivano a osservare migliaia e migliaia di “flamingo” in uno scenario incantevole, ormai ridotto a un cumulo di detriti e arbusti spogli.

Alcuni esemplari, ancora vivi ma impossibilitati a muoversi, si contorcono dal dolore mentre vengono soccorsi dagli operatori. Moltissimi verranno soppressi a causa delle terribili ferite inferte dall'uragano, ma altri si salveranno. La speranza è che una parte della colonia si sia messa in salvo volando il più lontano possibile dalla furia dei venti.

53 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views