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Strage di delfini in Toscana: trovata un’altra carcassa a Livorno. È la 18esima da luglio

La carcassa di un tursiope è stata recuperata dagli addetti dell’Arpat innanzi alla costa di Livorno. Si tratta del diciottesimo delfino trovato morto da luglio e del trentacinquesimo dall’inizio del 2019. Secondo gli esperti potrebbe essere in atto un’epidemia di Morbillivirus, che già in passato ha fatto stragi di cetacei.
A cura di Andrea Centini
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Uno dei tursiopi trovati morti in Toscana Credit: Arpatnews
Uno dei tursiopi trovati morti in Toscana Credit: Arpatnews

Un altro delfino morto è stato trovato in Toscana. Si tratta del diciottesimo esemplare da luglio e del trentacinquesimo dall'inizio dell'anno, segnale che potrebbe essere in atto una vera e propria moria di cetacei. La causa più probabile, come suggerito da alcuni biologi marini, è quella Morbillivirus (virus del morbillo), che già in passato ha fatto stragi di questi splendidi mammiferi marini. La carcassa del delfino è stata recuperata a Livorno dagli addetti dell'agenzia regionale dell'ambiente Arpat, che da tempo sta seguendo con attenzione l'evolversi degli spiaggiamenti. Le conferme sulle effettive cause del decesso verranno comunicate dopo gli esami necroscopici, che tuttavia richiederanno parecchio tempo.

Morbillivirus. L'ultimo cetaceo morto in Toscana è un tursiope (Tursiops truncatus), la specie di delfino per antonomasia, cui appartengono sia il celebre Flipper dell'omonima serie televisiva che gli animali tenuti in cattività in parchi acquatici e acquari. La carcassa era in discrete condizioni e dunque il cetaceo era morto da poche ore quando è stato individuato. Come indicato dall'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni, dalle autopsie eseguite su otto delfini spiaggiati è emerso che ben sette avevano lo stomaco completamente vuoto. Ciò suggerisce la presenza di una grave patologia che li ha spinti a non nutrirsi condannandoli a morte. Secondo la biologa marina del Tethys Research Institute Sabina Airoldi, contattata dall'ANSA, la causa più probabile risiede in una epidemia di Morbillivirus. La studiosa ha indicato che la presenza di inquinanti nei mari – alla stregua di policlorobifenili e composti aromatici policiclici – abbatte le difese immunitarie dei cetacei rendendoli più suscettibili alle infezioni di origine virale e batterica. Il virus del morbillo è tra i più pericolosi per i cetacei; è stato associato alla recente moria di capodogli in Sicilia ma anche alla strage di megattere registrata nell'Oceano Atlantico, oltre che ad altri eventi di massa. Nel Mediterraneo negli anni '90 sterminò centinaia di delfini.

I numeri. Lo scorso anno i cetacei trovati morti in Toscana furono 23, dei quali 20 delfini, mentre nel 2017 furono 48 (41 delfini). Considerando i numeri dei primi 7 mesi dell'anno e la grande concentrazione di carcasse recuperate negli ultimi 60 giorni lungo le coste toscane, è verosimile che alla fine dell'anno si registrerà un picco negativo di decessi. Le specie più coinvolte sono il tursiope e la stenella striata, due cetacei odontoceti (con denti) appartenenti alla famiglia dei delfinidi piuttosto comuni nei nostri mari.

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