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Strage di delfini in Brasile, morti più di 100 in un mese: a rischio l’intera popolazione

In circa un mese sono state recuperate le carcasse di oltre cento sotalie marine, una specie di cetaceo ancora poco conosciuta. Secondo gli studiosi si tratterebbe di una devastante epidemia virale o batterica, che sta mettendo in pericolo l’intera popolazione.
A cura di Andrea Centini
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In Brasile c'è una preoccupante e misteriosa moria di delfini, che sta minacciando la tenuta dell'intera popolazione locale. In circa un mese sono state trovate oltre cento carcasse, a un ritmo di 5-6 ogni giorno, quando normalmente lo stesso numero (o inferiore) si verifica nell'arco di un mese. Teatro della tragedia è l'affascinante Baia di Sepitiba, a poche decine di chilometri da Rio de Janeiro, le cui acque sono altamente inquinate a causa della presenza del porto e di numerose imbarcazioni, alcune delle quali impegnate anche nella pesca illegale dei delfini. Proprio a queste cause vengono associati i decessi registrati normalmente (sono stati 69 nel 2016 e 32 nel 2010), tuttavia gli scienziati sono quasi convinti che la moria attuale sia causata da un'epidemia batterica o virale: la pelle degli animali presenta infatti ferite, macchie e lacerazioni che ricordano quelle del vaiolo.

La specie coinvolta è la sotalia marina (Sotalia guianensis), un cetaceo odontocete poco conosciuto dalle nostri parti e non solo. I dati sul suo conto non sono sufficienti, e per questo non è inquadrata con alcun codice nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Si stima che nelle acque della baia brasiliana ne sopravvivano soltanto 800 esemplari (erano 2.500 venti anni fa), ciò significa che ne è scomparso più del 10 percento in un mese. “Non avevamo mai visto una cosa del genere, è una tragedia”, ha sottolineato il dottor Leonardo Flach, biologo e coordinatore dell'Istituto Boto Cinza di Mangaratiba, che sta conducendo le idagini. “Ogni giorno troviamo quattro o cinque carcasse di delfino. Un giorno troviamo maschi adulti e il giorno dopo femmine e cuccioli, la maggior parte sono magri e con lesioni cutanee profonde”, ha aggiunto con rammarico lo studioso.

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Poiché questi cetacei conducono una vita gregaria, le epidemie possono diffondersi rapidamente e produrre una vera e propria strage, esattamente come sta avvenendo adesso. Una situazione simile si è registrata anche con le megattere nell'Oceano Atlantico, anche se con numeri inferiori. Gli studiosi, che stanno analizzando in laboratorio le ossa, i tessuti e il sangue dei delfini morti per individuare l'agente patogeno responsabile, si augurano che la situazione faccia classificare la sotalia marina come specie minacciata di estinzione, così da poter intervenire con misure di tutela e protezione mirate. Se la moria proseguirà, sostiene Flach, si potrebbe persino pensare a un trasferimento degli esemplari sopravvissuti. Le sotalie marine sono delfini oceanici, ma non disprezzano le acque salmastre e le acque dolci, che risalgono passando attraverso gli estuari. Nelle prossime settimane ne sapremo di più sul loro incerto futuro.

[Credit: Istituto Boto Cinza]

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