Stazione spaziale piena di sostanze tossiche in caduta libera: potrebbe colpire l’Italia entro marzo
La stazione spaziale cinese Tiangong-1, fuori controllo da settembre 2016, molto probabilmente rientrerà nell'atmosfera terrestre tra il 29 marzo e il 9 aprile di quest'anno, col concreto rischio che alcune delle sue componenti sopravvivano alla combustione e precipitino al suolo. A restringere la finestra del potenziale impatto i ricercatori dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che assieme ai colleghi di tutto il mondo stanno monitorando da tempo la discesa incontrollata del “Palazzo del Paradiso” cinese.
I suoi detriti, qualora dovessero precipitare, colpirebbero la Terra in una vasta area compresa tra il 43° parallelo Nord e il 43° parallelo Sud di latitudine. Come si evince dalla mappa rilasciata dalla Aerospace Corporation, la fascia che corre i rischi maggiori è quella in giallo, dove è più probabile che cadano i pezzi. Tra i Paesi europei coinvolti, oltre a Spagna, Portogallo, Francia e Grecia, c'è anche l'Italia. Nello specifico, potrebbe essere interessata tutta parte da Firenze in giù, con l'esclusione della Sicilia e di una piccola porzione della Calabria meridionale. Meno probabile che i pezzi possano cadere nella parte in verde della mappa, mentre è totalmente sicura quella in azzurro.
Tiangong-1, lunga oltre 10 metri e pesante più di 8 tonnellate, è verosimilmente troppo grande per bruciare completamente quando impatterà con l'atmosfera del nostro pianeta. Secondo le stime potrebbero ricaderci sulla testa tra il 10 e il 40 percento dei suoi pezzi, alcuni dal peso di cento chilogrammi, con rischi concreti per la sicurezza pubblica qualora dovessero bersagliare i centri abitati. Ad alimentare il rischio vi è anche la presenza di idrazina, un combustibile tossico del quale non se ne conoscono le quantità. I cinesi non hanno infatti diffuso questo parametro della Tiangong-1, lanciata nello spazio il 29 settembre del 2011. Le telemetrie della stazione spaziale furono perse dall'Agenzia Spaziale Cinese nel marzo del 2016, ma solo a settembre dello stesso anno ne fu dichiarata ‘l'ingestibilità'. Attualmente si trova a 300 chilometri di altezza e continua a scendere velocemente verso la Terra, ma calcolare esattamente dove, quando e come ci colpirà è tutto fuorché agevole.
Il rischio che una persona possa essere colpita da questi frammenti, tuttavia, dal punto di vista statistico è estremamente basso. Nel comunicato si legge che le probabilità sarebbero persino un milione di volte più basse rispetto a quelle della vincita del powerball, la ricchissima lotteria americana. Del resto nessuno è mai stato ferito da detriti prodotti da satelliti e altri dispositivi spaziali (solo una persona ci andò vicina), ma normalmente questi oggetti vengono fatti precipitare nel cosiddetto “Point Nemo” nel cuore del Pacifico. Anche in passato si sono registrate alcune cadute incontrollate, ma senza particolari disagi. Non ci resta che attendere l'esito dell'impatto di Tiangong-1, la cui finestra di caduta potrebbe essere ulteriormente ristretta nei prossimi giorni.
[Credit: Aerospace Corporation]