Stazione Spaziale Cinese Tiangong-1: tutto ciò che c’è da sapere sullo schianto
La Stazione Spaziale Cinese Tiangong-1, fuori controllo dal 2016, è ormai prossima al rientro nell'atmosfera terrestre, e in base agli ultimi dati rilasciati dall'Agenzia Spaziale Europea ciò avverrà tra il 30 marzo e il 2 aprile. Benché la finestra di impatto si stia restringendo sempre di più man mano che passano i giorni, l’Ufficio Detriti Spaziali del centro Esa-Esoc di Darmstadt (Germania) sottolinea che si tratta di una previsione “altamente variabile”. A causa delle sue grandi dimensioni, il ‘Palazzo del Paradiso' molto probabilmente non brucerà completamente entrando nell'atmosfera del nostro Pianeta, e alcuni pericolosi detriti potrebbero finire sulla superficie terrestre, con potenziali pericoli per l'incolumità pubblica. Come sottolineato in un interessante documento pubblicato dall'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione A. Faedo, il rischio di essere colpiti da uno di questi frammenti è estremamente remoto, con una probabilità nell'ordine di una su centomila miliardi. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
La Stazione Spaziale Tiangong-1
Inviata nello spazio il 29 settembre del 2011, la Tiangong-1 è un laboratorio orbitante realizzato dall'Agenzia Spaziale Cinese. È largo circa 17 metri (pannelli solari compresi) e lungo una decina. Quando fu lanciata in orbita aveva un peso di 8,5 tonnellate, comprensivo di carburante, ossigeno e cibo a bordo per gli astronauti, che si sono succeduti a bordo per eseguire vari esperimenti. Si tratta di un dato importante perché nel momento in cui impatterà con l'atmosfera terrestre si ritiene avrà un peso inferiore di circa una tonnellata; il dato non è tuttavia sicuro perché i cinesi non hanno comunicato il quantitativo di carburante rimasto a bordo. Le telemetrie della stazione spaziale furono perse nel marzo del 2016, ma solo a settembre dello stesso anno fu dichiarata la perdita di controllo del satellite.
Troppo grande per bruciare completamente
È probabile che la Tiangong-1 sia troppo grande per bruciare completamente a contatto con l'atmosfera, e alcuni dei suoi frammenti potrebbero colpire la superficie terrestre. I rischi maggiori riguardano i pezzi più grandi, che potrebbero essere decine e avere un peso anche di cento chilogrammi. Desta preoccupazione anche il propellente residuo a bordo, tetrossido di azoto e idrazina, che è tossico e anch'esso potrebbe giungere al suolo. Secondo i ricercatori una quantità sufficiente potrebbe far esplodere la stazione nel cielo, proiettando i frammenti anche a centinaia di chilometri rispetto alle stime attese.
Dove cadrà
L'unica certezza è che i potenziali frammenti di Tiangong-1 cadranno sicuramente in una vasta area compresa tra il 43° parallelo Nord e il 43° parallelo Sud di latitudine. Oltre a tanto oceano, in questa fascia sono compresi, fra gli altri, anche l'America, l'Asia e diversi Paesi europei tra i quali anche l'Italia. Le regioni potenzialmente interessate dallo schianto vanno dall'Emilia Romagna in giù. Come specificato dall'Agenzia spaziale europea, si conoscerà con sufficiente approssimazione l'area di impatto dei possibili detriti a poche ore dal rientro in atmosfera. L'area dove dovrebbero sparpagliarsi i frammenti avrà un ampiezza compresa tra gli 800 e i circa 2mila chilometri, e sarà determinata dal moto della Tiangong-1. In caso di esplosione, tuttavia, quest'area potrebbe essere ampliata. Il rischio che venga interessata l'area tra i 35 e i 43 gradi di latitudine Nord, cioè quella che abbraccia anche l'Italia, è del 18 percento.
Le probabilità di essere colpiti
Il rischio di essere investiti dai frammenti del ‘Palazzo del Paradiso' è estremamente basso. La probabilità stimata è di una su centomila miliardi. Per rendere l'idea, il rischio di essere colpiti da un fulmine è 130mila volte superiore, mentre quello di restare vittima di un incidente domestico è ben 3 milioni di volte superiore. Insomma, si può stare sufficientemente tranquilli.
Come proteggersi
La Protezione Civile italiana ha pubblicato qualche prezioso consiglio per l'autoprotezione, nel caso in cui Tiangong-1 dovesse puntare il nostro Paese. L'ente ha comunque sottolineato che a causa della rarità di un simile evento “non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare”. Tra essi vi sono lo stare lontani da porte vetrate e finestre e preferire i piani bassi degli edifici, considerando che quelli alti potrebbero essere ‘sfondati' da eventuali frammenti pesanti. Qui trovate l'elenco completo.
Dove seguire la traiettoria di Tiangong-1
Per monitorare in tempo reale gli ultimi passaggi e il ‘lento' ma inesorabile decadimento del laboratorio orbitante verso la nostra atmosfera è possibile consultare la piattaforma Satview, un sito specializzato che mostra dati e traiettorie di numerosi satelliti. Sul sito del Virtual Telescope Project il 28 marzo alle 14 sarà trasmessa una diretta streaming dove poter osservare dal vivo l'avvicinamento della Tiangong-1. Altri dati sono disponibili su un sito associato all'Agenzia spaziale europea.