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Speranze da un nuovo vaccino anti HIV: testato sui primi pazienti, come funziona

Nel Regno Unito è stata avviata la sperimentazione clinica di un nuovo e promettente vaccino contro il virus dell’HIV, responsabile dell’AIDS. Il farmaco, chiamato HIVconsvX, è stato inoculato in 13 volontari per verificarne sicurezza, tollerabilità e immunogenicità. Ecco come funziona e perché gli scienziati sono fiduciosi.
A cura di Andrea Centini
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Per decenni la ricerca di un vaccino sicuro ed efficace contro il virus dell'HIV – responsabile dell'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) – non ha portato ai frutti sperati, inanellando una serie di cocenti fallimenti. Uno degli ultimi si è consumato nel 2020, quando i ricercatori del South African Medical Research Council (MRC) sono stati costretti a sospendere lo studio clinico di Fase 2b/3 HVTN 702 / Uhambo, in quanto il vaccino sperimentato (su 3mila pazienti) non è stato in grado di prevenire l'infezione sessualmente trasmessa. Nonostante le molteplici battute d'arresto, i ricercatori non si sono scoraggiati e sono arrivati sempre più vicini a una soluzione potenzialmente efficace; ora una speranza giunge dal Regno Unito, dove è stata avviata la sperimentazione clinica di nuovo vaccino basato su una tecnologia differente da quella dei farmaci che l'hanno preceduto. Le premesse sono particolarmente incoraggianti e gli scienziati sono fiduciosi di essere sulla buona strada per centrare l'obiettivo desiderato.

I ricercatori dello Jenner Institute dell'Università di Oxford – coinvolti anche nella preparazione del vaccino anti Covid Vaxzevria di AstraZeneca hanno iniziato a somministrare le prime dosi del siero HIVconsvX su 13 volontari sani, in seno allo studio clinico di Fase 1 HIV-CORE 0052. I partecipanti hanno un'età compresa tra i 18 e i 65 anni e sono tutti considerati a basso rischio di contagio da HIV. In questa fase della sperimentazione clinica, infatti, gli scienziati non intendono valutare l'efficacia protettiva dal virus, ma la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità, esattamente come avvenuto negli studi clinici di Fase 1 dei vaccini contro il coronavirus SARS-CoV-2. Solo in quelli di Fase 2 e 3 verranno coinvolte dalle centinaia alle migliaia di persone per verificare l'efficacia preventiva del farmaco, coinvolgendo popolazioni ad alto rischio come quella sudafricana, dove la diffusione dell'HIV è a carattere pandemico. “Per 40 anni un vaccino efficace contro l'HIV è stato inafferrabile. Questo studio è il primo di una serie di valutazioni su questa nuova strategia vaccinale sia in individui HIV-negativi per la prevenzione sia in persone affette dall'HIV per la cura”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Tomáš Hanke, docente di Immunologia dei vaccini presso l'Istituto Jenner e a capo dello studio HIV-CORE 0052.

Ma come funziona effettivamente il vaccino HIVconsvX? Come spiegato dagli scienziati dell'ateneo britannico, la maggior parte dei vaccini candidati contro l'HIV è progettata per stimolare la produzione di anticorpi neutralizzanti prodotti dalle cellule B; il nuovo vaccino, invece, punta fortissimo sui linfociti T, i “soldati” del sistema immunitario che vanno a caccia delle cellule già infettate dal patogeno e le eliminano. In altri termini, il vaccino “favorisce” il braccio dell'immunità cellulare anziché quello dell'immunità umorale (entrambe sono comunque fondamentali). Il vaccino indirizza queste potenti cellule T verso “regioni altamente conservate e quindi vulnerabili dell'HIV – un ‘tallone d'Achille' comune alla maggior parte delle varianti dell'HIV”, scrivono gli autori dello studio. Anche il virus che provoca l'AIDS, del resto, muta come tutti gli altri patogeni e ha dato vita a varianti di preoccupazione, analoghe a quelle del SARS-CoV-2 (Alfa, Beta, Gamma e Delta). Il vaccino HIVconsvX è progettato anche per contrastare i ceppi mutati.

Sebbene vi siano terapie efficaci sia per il trattamento preventivo delle persone esposte al virus (profilassi post-esposizione o PEP) che per quelle con infezione conclamata, grazie agli antiretrovirali, il traguardo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di avere meno di 500mila nuove infezioni annue nel 2020 è stato mancato. L'AIDS continua infatti a diffondersi e in alcune parti del mondo i contagi sono in sensibile aumento. Pur potendo prevenire il contagio col preservativo e con altre misure, secondo gli esperti l'unico modo per vincere l'epidemia scoppiata decenni fa è proprio attraverso un vaccino. L'HIVconsvX sperimentato nel Regno Unito rappresenta una potenziale pietra miliare per raggiungere questo storico traguardo; non resta che attendere i risultati delle varie fasi della sperimentazione clinica.

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