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Sparare raggi laser dagli occhi come Superman è realtà: ma non serve a quello che pensi

Ricercatori scozzesi hanno messo a punto membrane in grado di emettere deboli raggi laser, che possono essere piazzate sulle lenti a contatto e altri materiali. Lo scopo non è offrire una “super vista”, ma creare un innovativo sistema di sicurezza per il riconoscimento e l’anticontraffazione.
A cura di Andrea Centini
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Poter sparare raggi laser dagli occhi come il celebre supereroe della DC Comics Superman non è più fantascienza, ma una possibilità concreta messa a punto dai ricercatori dell'autorevole Università di St Andrews, il più antico ateneo scozzese e il terzo di tutto il mondo anglosassone (fu fondata tra il 1410 e il 1413). Se però sperate di poter osservare attraverso gli oggetti e usare il laser come un'arma – regolando intensità e forza d'impatto come Clark Kent – resterete molto delusi, dato che in realtà si tratta di un sofisticato e avveniristico sistema di sicurezza.

Gli scienziati, coordinati dal professor Malte C. Gather, docente presso la Scuola di Fisica e Astronomia dell'università scozzese e ricercatore dell'Organic Semiconductor Centre, hanno sviluppato dei dispositivi spessi circa 200 nanometri che possono essere applicati su una moltitudine di superfici, comprese le plastiche delle lenti a contatto e le banconote. Le membrane polimeriche, fatte crescere su un substrato di vetro che va rimosso al termine del processo, sono semiconduttori organici che ‘rispondono' a una luce laser emettendone a loro volta. L'intensità della luce emessa – che ha una lunghezza d’onda compresa tra 420 e 700 nm – è debolissima, al di sotto del nanowatt, ed è dunque perfettamente sicura per l'occhio umano.

Ma a cosa serve esattamente? Il laser emette una firma ottica con un codice unico, che può essere utilizzato per sistemi di riconoscimento o per contrastare la contraffazione, ad esempio piazzando le sottilissime membrane all'interno delle banconote. “Sarebbe molto complicato per qualcuno realizzare un laser che abbia esattamente la stessa lunghezza d’onda”, ha sottolineato l'autore principale della ricerca, indicando che il laser genera una sorta di codice a barre praticamente impossibile da copiare. I test in laboratorio sono stati effettuati sia sull'occhio di bovini, che hanno una struttura molto simile all'occhio dell'essere umano, sia piazzando i dispositivi proprio sulle banconote.

Una delle caratteristiche più interessanti risiede nel fatto che anche a mesi dall'applicazione, i laser non hanno perso le loro proprietà ottiche, garantendo lo stesso livello di sicurezza per tutto il tempo senza deteriorarsi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications.

[Credit: 422737]

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