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SpaceX, il Falcon9 si prepara a partire per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale

La capsula Dragon di SpaceX raggiungerà l’ISS alle 13:00 di mercoledì 16 agosto, quando verrà agganciata dal braccio robotico Canadarm. A bordo rifornimenti per 250 esperimenti distinti, tra i quali figurano materiali per la missione VITA di Paolo Nespoli.
A cura di Andrea Centini
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Alle 18:31 di oggi pomeriggio – ora italiana – il razzo lanciatore Falcon 9 di SpaceX, la compagnia privata del magnate Elon Musk, decollerà dal complesso di lancio 39A (LC-39A) del Kennedy Space Center della NASA (Florida) alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Obiettivo della missione, nome in codice CRS-12, è la consegna di esperimenti scientifici, materiali di rifornimento e ricambi per i sei astronauti a bordo del laboratorio orbitante impegnati nella “Expeditions 52-53”, tra i quali figura anche il nostro connazionale Paolo Nespoli.

Il materiale, che ha un peso complessivo di circa tre tonnellate, è stato stipato nella capsula Dragon, anch'essa progettata da SpaceX. Per questa dodicesima missione di rifornimento verrà sfruttato il modello definitivo della prima generazione di capsule. Dopo una serie di aggiornamenti, infatti, gli ingegneri hanno sviluppato la forma finale della Dragon, che in futuro verrà sostituita dalla seconda generazione. Dopo il decollo dalla piattaforma in Florida, il primo stadio del Falcon 9 dovrebbe atterrare alla Landing Zone 1 di SpaceX (LZ-1) presso la Cape Canaveral Air Force Station. La capsula Dragon proseguirà il suo viaggio sino al 16 agosto, quando alle 13:00 ora italiana l'astronauta Paolo Nespoli e il collega americano Jack Fisher la “cattureranno” col braccio robotico Canadarm.

Credit: NASA
Credit: NASA

Dragon resterà agganciata al Nodo 2 Harmony della Stazione Spaziale Internazionale per circa un mese, quando verrà caricata dagli astronauti con i risultati degli esperimenti da analizzare sulla Terra e vari rifiuti. Tra i materiali trasportati nel viaggio di andata vi sono elementi critici per circa 250 esperimenti da condurre in orbita. Tra essi figurano anche piante e topi (vivi) per verificare la resistenza della vita nello spazio. Nel caso specifico dei roditori, identificati con codice Rodent Research-9 (RR-9), lo scopo principale è valutare gli effetti della microgravità sui sistemi vascolare e nervoso, oltre che lo stress degli occhi. Sulla capusla Dragon non mancano inoltre diversi componenti per gli esperimenti della missione VITA di Paolo Nespoli, come Corm, Serism, Aramis, In-Situ e Myogravity, che può entrare così nel vivo della fase operativa.

A bordo della capsula Dragon si trova anche un “supercomputer” chiamato Spaceborne sviluppato da HP Enterprise (HPE) in collaborazione con la NASA, che verrà sottoposto ad alcuni stress test per verificarne la resistenza alle radiazioni cosmiche. I computer, infatti, nello spazio sopravvivono molto meno che sulla Terra, e dispositivi più resistenti saranno fondamentali per poter progettare lunghi viaggi spaziali come quello previsto verso Marte.

La missione CRS-12 avviene dopo circa sei settimane di pausa per SpaceX, la più lunga dell'anno, ma a partire dal mese di settembre la compagnia di Elon Musk sarà impegnata in una serie di lanci con tempistiche sensibilmente più ridotte.

[Illustrazione di SpaceX]

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