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Sindrome della mano aliena, il raro disturbo neurologico che fa “impazzire” gli arti

Conosciuta anche come sindrome del Dottor Stranamore, la sindrome della mano aliena è un raro disturbo neurologico caratterizzato dalla perdita di controllo di una mano. L’arto “ribelle” può agire per ostacolare le azioni dell’altro e in alcuni casi può sfociare in atti di autolesionismo, come forti schiaffi e tentativi di strangolamento.
A cura di Andrea Centini
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Credit: zhivko
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Inclusa tra i disturbi neurologici rari, la sindrome della mano aliena – o della mano anarchica – è una condizione in cui i pazienti perdono letteralmente il controllo di una mano, che inizia così ad agire come se avesse una "mente" propria, slegata dalla volontà della persona colpita. Molto spesso la mano aliena ostacola quella “sana” e sotto controllo; mentre si è seduti a tavola, ad esempio, può provare ad allontanare la forchetta dalla bocca, può slacciare le scarpe e sbottonare una camicia mentre ci si sta vestendo oppure spegnere una sigaretta mentre si prova a fumare. In talune circostanze può portare ad atti di autolesionismo come schiaffi dati con forza o addirittura tentare di strangolare la persona che è affetta dalla condizione. Il disturbo neurologico può scaturire da diverse condizioni, come interventi neurochirurgici e patologie alla stregua di ictus e tumori cerebrali. Ad oggi non esiste una cura per la sindrome della mano aliena, tuttavia i pazienti possono in qualche modo “addestrare” l'arto anarchico e tenerlo occupato con oggetti al fine di renderlo meno problematico.

Cos'è la sindrome della mano aliena

La sindrome della mano aliena (AHS) è un disturbo neurologico che comporta la perdita del controllo di una mano, solitamente la sinistra. L'arto diventa in pratica “ribelle” e i pazienti non lo sentono più come proprio (alieno). La condizione è nota anche come sindrome del Dottor Stranamore, in riferimento al comportamento del personaggio interpretato da Peter Sellers nel celebre film di Stanley Kubrick del 1964; il Dr. Stranamore, infatti, verosimilmente soffriva di sindrome della mano aliena e non riusciva a trattenersi dal fare il saluto nazista. Il nome non è mai stato accettato ufficialmente in ambito accademico, ma viene spesso utilizzato anche dai medici. La sindrome fu descritta per la prima volta nel 1908 dal neuropsichiatra tedesco Kurt Goldstein, che analizzò nel dettaglio il caso di una donna colpita da un ictus. La paziente guarì, ma il suo braccio sinistro rimase come estraneo al corpo, con la mano che compiva azioni contro la sua volontà. Quando la mano anarchica afferrava oggetti, ad esempio, la donna non riusciva a “ordinarle” di rimetterli a posto; solo attraverso comandi vocali e col tempo ottenne parziali e lenti risultati nel recupero della funzionalità.

Le cause della sindrome della mano aliena

Le cause che possono scatenare la sindrome del Dr. Stranamore sono molteplici. Tra le principali vi sono interventi neurochirurgici atti a separare i due emisferi del cervello, recisi a livello delle formazioni commissurali interemisferiche come il corpo calloso (callosotomia). Si tratta di fasci di fibre che collegano i lobi cerebrali e permettono coordinazione e comunicazione tra i due emisferi; la loro recisione può offrire dei benefici nei pazienti affetti da gravi forme di epilessia e in quelli colpiti da attacco con caduta, tuttavia può determinare la comparsa della sindrome della mano aliena. Altre condizioni che possono scatenare la sindrome sono i tumori del corpo calloso, aneurismi, ictus, infezioni e patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.

Le varianti della sindrome della mano aliena

In base all'area cerebrale interessata dal danno si determinano alcune varianti di sindrome della mano aliena. La più comune è dovuta a lesioni del lobo frontale; la mano anarchica di chi ne soffre tende a esplorare l'ambiente e a manipolare gli oggetti nell'ambiente personale, mimandone le funzioni (con un pettine ad esempio si esegue il classico movimento sui capelli). Il paziente quando si accorge di avere questi oggetti in mano ha difficoltà a liberarsene. Questa variante può portare anche ad atti di autoerotismo in pubblico. Nella variante “callosa”, legata ai danni del corpo calloso, la mano aliena tende ad agire in contrapposizione a quella sana. Se si vuole bere un bicchiere d'acqua, ad esempio, la mano anarchica tenderà ad allontanarlo dalla bocca, oppure se si vuole rispondere al telefono le due mani entreranno in competizione per afferrarlo. In taluni casi la mano aliena esegue movimenti speculari a quelli della mano sotto il controllo del paziente. Nelle varianti parietali e occipitali si riscontrano movimenti meno coordinati.

Trattamento della mano aliena

Non esistono cure per la sindrome della mano aliena, tuttavia in base al tipo di lesione che l'ha scatenata il paziente può recuperarne le funzionalità con addestramento, piccoli accorgimenti e soprattutto grazie alla neuroplasticità del cervello, che forma nuovi collegamenti in relazione ai cambiamenti strutturali dovuti ai danni subiti. Tenendo occupata la mano anarchica con un oggetto (ad esempio un bastone mentre si cammina), normalmente le si impedisce di manipolare oggetti dell'ambiente. Talvolta si utilizzano guanti rinforzati adatti a impedire la presa degli oggetti, mentre allenamenti con movimenti ciclici possono contrastare le “esuberanze” della mano aliena. Alcuni pazienti hanno dichiarato di ottenere dei benefici dando un nome alla propria mano "ribelle" e dandole ordini con comandi vocali.

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