Sigarette elettroniche, primo trapianto di polmoni a causa della misteriosa malattia EVALI
Negli Stati Uniti è stato eseguito il primo trapianto completo di polmoni a causa della EVALI, la misteriosa malattia polmonare associata all'uso delle sigarette elettroniche. Recentemente i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) e la Food and Drug Administration (FDA) americani avrebbero individuato anche la sostanza responsabile, la vitamina E acetato forte, benché siano ancora in corso studi per analizzare i numerosi casi registrati negli ultimi mesi. Il trapianto di polmoni, eseguito presso l'ospedale Henry Ford Health System di Detroit, si è reso necessario per salvare la vita a un giovane di 17 anni, ritenuto dai medici in pericolo imminente di vita. I suoi polmoni, infatti, erano talmente cicatrizzati e lesionati da dover essere letteralmente buttati via. L'ospedale, per questioni di privacy, non ha divulgato la tipologia di sostanze che il ragazzo era solito “svapare” con le sigarette elettroniche.
Il calvario dell'adolescente iniziò il 5 settembre, quando fu ricoverato presso il St. John Hospital per una presunta polmonite. Le sue condizioni, tuttavia, precipitarono molto rapidamente, e una settimana dopo i medici furono costretti a intubarlo. In pochi giorni è stato trasferito all'ospedale pediatrico del Michigan per essere collegato al supporto vitale ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation – Ossigenazione Extracorporea a Membrana), un macchinario che può supportare o sostituire del tutto la funzione cardiaca e polmonare di un paziente. Poiché le condizioni del giovane hanno continuato a peggiorare, il personale sanitario ha valutato un trapianto urgente di polmoni, che si è poi reso indispensabile per salvargli la vita. “Il danno polmonare a causa dello svapo è risultato essere così grave – ed era così vicino alla morte – che lo ha immediatamente portato in cima alla lista di attesa dei trapianti”, si legge nel comunicato stampa rilasciato dall'ospedale. L'intervento è stato eseguito con successo il 15 ottobre 2019, e sebbene il giovane si stia riprendendo, lo attende un lunghissimo periodo di recupero e riabilitazione. I pazienti sottoposti a trapianti analoghi, inoltre, non hanno un'aspettativa di vita normale (la media è di soli 7 anni, ma molti arrivano anche a venti); la speranza è che la giovane età e il fatto che si trattasse di un atleta in perfetta salute, di concerto con gli avanzamenti della medicina, possano effettivamente aiutarlo a farlo vivere molto a lungo.
La famiglia dell'adolescente ha deciso di rilasciare un comunicato divulgato proprio dall'ospedale; ne riportiamo una parte:
“Abbiamo chiesto ai medici dell'Henry Ford di condividere che gli orribili effetti dello svapo potenzialmente letali sono molto reali! La nostra famiglia non avrebbe mai immaginato di finire al centro della più grande crisi di salute pubblica adolescenziale che sta affrontando il nostro paese in decenni. In un periodo di tempo molto breve, le nostre vite sono cambiate per sempre. È passato dalla vita tipica di un atleta di 16 anni perfettamente sano – frequenta il liceo, frequenta gli amici, naviga e gioca ai videogiochi – al risveglio intubato e con due nuovi polmoni, affrontando un lungo e doloroso processo di recupero come lotta per riguadagnare forza e mobilità, che è stata gravemente colpita”.
Ad oggi sono morte negli Stati Uniti almeno 39 persone a causa della EVALI, e migliaia sono quelle ammalate. Nel mirino degli scienziati vi sono soprattutto gli agenti chimici dei prodotti venduti in nero e contenenti THC, il principio attivo della cannabis, come appunto la vitamina E acetato forte.