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Siamo più stupidi dei nostri genitori: dagli anni ’70 il QI continua a scendere

Analizzando i dati di 730mila uomini che hanno effettuato un test per il quoziente intellettivo tra il 1970 e il 2009, ricercatori norvegesi hanno dimostrato che c’è stato un vero e proprio crollo a partire dal 1975, con la perdita di 7 punti per ogni generazione.
A cura di Andrea Centini
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Gli esseri umani stanno diventando sempre più stupidi. Il nostro quoziente intellettivo (QI), infatti, risulta letteralmente in caduta libera rispetto a quello misurato nei giovani degli anni '70; basti pensare che dal 1975 adoggi, in media, sono andati perduti 7 punti per ogni generazione. Una vera e propria ecatombe di ‘materia grigia'.

A portarla alla luce due ricercatori norvegesi del Centro Ragnar Frisch per la Ricerca Economica di Oslo, Bernt Bratsberg e Ole Rogeberg, che hanno condotto un approfondito studio statistico sui dati di 730mila giovani uomini, raccolti tra il 1970 e il 2009. Tutti i partecipanti si preparavano a iniziare il servizio militare per il Paese nordico, e sono stati così sottoposti ai test standard per valutare il loro quoziente intellettivo. Mettendo a confronto i risultati dei test, è emerso che i ragazzi di oggi sono sensibilmente più ‘stupidi' di quelli di 40-50 anni fa.

In pratica, gli scienziati hanno dimostrato una inversione a U del cosiddetto effetto Flynn, dal nome del professor James Flynn che per primo osservò l'aumento nel valore medio del quoziente intellettivo nella popolazione di alcuni Paesi, salito di circa tre punti ogni decennio a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Secondo gli studiosi, le ragioni dell'incremento nell'intelligenza fino agli anni '70 sarebbero legate a un miglioramento di diversi fattori e condizioni di vita, dall'istruzione alla sanità, passando per l'alimentazione e il benessere generale.

Ma a cosa è dovuto il preoccupante crollo del QI avviatosi negli anni '70? Secondo gli studiosi norvegesi la colpa sarebbe principalmente dei media, che avrebbero allontanato i giovani dalla lettura ‘intrappolandoli' davanti alla televisione, ai videogiochi e negli ultimi anni a trascorrere moltissime ore sui social network. I risultati dello studio, pubblicati sull'autorevole rivista scientifica PNAS, seguono quelli di un'altra ricerca condotta dallo stesso Flynn, nella quale emerse che il QI medio degli adolescenti britannici era sceso di 2 punti in 28 anni.

[Credit: mohammad_hassan]

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