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Si scatena il vulcano Bogoslof in Alaska, paura per la nube di cenere alta 10 chilometri

Il vulcano Bogoslof nelle isole Aleutine è tornato in attività lo scorso dicembre dopo oltre venti anni di quiescenza. La nube di cenere sollevata dall’ultima eruzione rappresenta una seria minaccia per il traffico aereo.
A cura di Andrea Centini
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bogoslof cover

Dopo la potentissima e inaspettata eruzione dello scorso 21 dicembre, alla quale ne sono seguite un'altra dozzina di minore rilevanza, a causa di intensi movimenti tellurici il vulcano Bogoslof nelle isole Aleutine (Alaska) è entrato nuovamente in forte attività, proiettando in cielo una nube di cenere alta 31 mila piedi, circa 10 chilometri. L'elevazione della nube rappresenta una seria minaccia per il traffico aereo, in particolar modo per quello intercontinentale; la cenere può infatti infiltrarsi nei motori dei velivoli e danneggiarli seriamente, per questa ragione le autorità locali hanno diramato il codice rosso per l'aviazione.

Le eruzioni del vulcano Bogoslof, che risultava quiescente sin dal 1992, sono particolarmente esplosive a causa della sua posizione e conformazione, dato che il cratere principale si affaccia poco sopra la superficie dell'acqua. Spesso si formano dei veri e propri tappi che esplodono con violenza, come avvenuto nel 1883 e negli anni '90. È distribuito su più isolotti delle Aleutine, e quella principale sale dal fondo del mare di Bering per circa 1500 metri. La nube di cenere, spinta dal vento, si sta spostando verso Nord-Est e al momento non sembra essere una minaccia per le popolazioni dell'area. Due eruzioni minori avvenute lo scorso mercoledì avevano comunque raggiunto parte della penisola dell'Alaska e l'Isola di Kodiak, costringendo le autorità a interrompere il traffico aereo locale.

Le immagini satellitari mostrano che la nube dell'ultima esplosione risulti essere molto più scura e dunque carica di cenere rispetto alle precedenti. L'attività sismica si è intensificata per 20 minuti prima di scatenare il vulcano, e ulteriori scosse hanno fatto sollevare una seconda nube di minor portata: elevata anche l'attività elettrica, con fulmini segnalati dai piloti in prossimità della nube. L'Alaska Volcano Observatory continuerà a monitorare il Bogoslof, che tuttavia, a causa della posizione, non dovrebbe provocare disagi analoghi a quelli del vulcano islandese Eyjafjöll, che nel 2010 fece impazzire il traffico aereo europeo.

[Immagine di Alaska Volcano Observatory]

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