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Seguire le nostre passioni non sempre ci rende felici: cosa dovremmo fare davvero

Un team internazionale di psicologi ha dimostrato che il consiglio di “trovare una passione” è tutto fuorché valido, poiché gli interessi delle persone non sono già belli e pronti, ma vanno coltivati. In questo modo si rischia infatti di non sviluppare interessi “in erba” e persino di rinunciare ad approfondirne di nuovi alla prima difficoltà.
A cura di Andrea Centini
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Dire a qualcuno di “trovare la propria passione” non è un buon consiglio secondo gli scienziati, poiché suggerire l'idea che gli interessi siano pronti e impacchettati può spingere le persone a limitare la curiosità verso nuovi campi e a rinunciare innanzi alle prime sfide. In pratica, si perderebbe la capacità di coltivare alcuni interessi “in erba” col rischio di non farli sbocciare mai in vere passioni. È proprio per questo che gli studiosi dell'Università di Singapore e dell'Università di Stanford propongono di offrire un nuovo consiglio, ovvero “sviluppa le tue passioni” e non “trova le tue passioni”.

“Il messaggio di trovare la propria passione è generalmente dato con le buone intenzioni, per trasmettere: non preoccuparti tanto del talento, non piegarti alle pressioni per il tuo status o il denaro, trova quello che è significativo e interessante per te”, hanno sottolineato gli scienziati guidati dal professor Paul O'Keefe, docente presso lo Yale-NUS College di Singapore. “Sfortunatamente – hanno aggiunto -, sono proprio le credenze veicolate da questo messaggio a poter minare lo sviluppo stesso degli interessi delle persone”.

Per dimostrarlo, O'Keefe e colleghi hanno condotto una serie di esperimenti con 470 studenti dell'ateneo di Stanford, reclutandoli in base a due categorie di interessi distinte: da una parte i “techie”, appassionati di materie scientifiche e tecnologia, dall'altro i “fuzzy”, orientati all'arte e alle materie umanistiche. Sottoponendo loro due articoli basati sulle due distinte tematiche, gli psicologi hanno osservato che gli studenti con una mentalità più “fissa” su un determinato campo erano meno aperti nei confronti dell'altro. “Una visione fissa può essere problematica”, ha sottolineato il professor Gregory Walton, un coautore dello studio. “Essere strettamente focalizzati su un'area potrebbe impedire agli individui di sviluppare conoscenze in altre aree che potrebbero essere importanti per il loro campo in un secondo momento”, ha aggiunto lo studioso.

Gli psicologi hanno anche dimostrato che una mentalità di questo tipo può persino scoraggiare le persone a sviluppare la propria area di interesse. In un secondo esperimento hanno sottoposto ai ragazzi un video affascinante sui buchi neri e sull'Universo, che ha ‘stregato' quasi tutti i partecipanti. Successivamente è stato sottoposto loro un complesso articolo scientifico che spiegava nel dettaglio ciò che era stato mostrato nel video, ed è emerso che il disinteresse maggiore è stato registrato proprio nelle persone con una mentalità fissa. “La difficoltà potrebbe aver suggerito che quello non era un loro interesse, dopo tutto”, hanno sottolineato gli psicologi, quando invece con il giusto impegno avrebbe potuto trasformarsi in una splendida passione.

È alla luce di questi risultati che gli scienziati ritengono che “sviluppare i propri interessi” sia un consiglio decisamente più appropriato, dato che le passioni non sono dentro di noi in attesa di essere rivelate, ma vanno coltivate attraverso una mentalità aperta. I dettagli della ricerca sono disponibili sul sito del professor Walton e in attesa di pubblicazione sulla rivista scientifica specializzata Psychological Science.

[Credit: Pexels]

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