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Se un incendio da una parte del mondo provoca un’alluvione dall'altro lato

Nei primi giorni di agosto del 2010 un’alluvione devastò il Pakistan, mentre incendi in tutta la Russia distruggevano il paese: ora gli scienziati hanno scoperto che i due eventi, verificatisi a 2400 chilometri di distanza, erano collegati tra loro.
A cura di Nadia Vitali
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Si tratta di scienza, eppure a sentirlo dire così si potrebbe saltare sulla sedia. Quanti di voi ricordano la devastante alluvione che colpì l'anno scorso il Pakistan? Allora, verso la fine di luglio e per i primi giorni di agosto, piogge monsoniche copiose allagarono circa un quinto del paese, causando la più grande alluvione mai verificatasi nel paese, con 21 milioni di persone colpite dalla immane catastrofe e circa 2000 vittime. Ebbene, questo evento, stando a quanto rivelato dagli scienziati, sarebbe da collegarsi ad un altro, avvenuto a ben 2400 chilometri di distanza.

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Durante quegli stessi primi giorni di agosto, infatti, Mosca e l'intera Russia soffocavano sotto una infernale cappa irrespirabile, versando in una situazione che la stessa stampa russa non esitò a definire disastrosa: centinaia di focolai attivi, decine di morti e pompieri attivi per giorni, nel disperato tentativo di porre un freno al numero crescente di incendi che tenevano sotto scacco tutta la nazione.

Ora è stato possibile per due scienziati della Nasa del Goddard Space Flight Center di Greenbelt nel Maryland, grazie all'analisi dei dati satellitari, giungere alla conclusione che tra i due eventi, in verità, esistesse uno stretto legame di correlazione. Il medesimo fenomeno meteorologico, infatti, avrebbe dato origine a due episodi di natura così radicalmente diversa: si tratta dell'onda di Rossby.

Semplificando estremamente, per onda di Rossby si intendono le oscillazioni, verso l'alto o verso il basso, dei flussi d'aria che scorrono da ovest verso est per effetto della rotazione terrestre: esse, assieme ad i fenomeni atmosferici collegati direttamente a queste, sono uno dei mezzi fondamentali grazie ai quali la circolazione atmosferica della Terra permette lo scambio di calore tra poli ed equatore. Oscillazioni che provocano aree di bassa e di alta pressione, dalla cui interazione si originano le perturbazioni che, di norma, queste correnti a getto spingono dall'occidente verso l'oriente in meno di una settimana.

Quello che si verificò durante quei disastrosi giorni, fu una vera e propria anomalia che gli scienziati hanno chiamato Evento di blocco Omega: un'onda di alta pressione stabilizzatasi sopra il territorio della Russia intrappolò una massa di aria calda e secca, che bloccò l'evaporazione dell'acqua e, di conseguenza, le precipitazioni, provocando l'essiccamento della vegetazione e, dunque, gli incendi. Dall'altro margine dell'onda di Rossby, invece, la depressione formatasi richiamò aria fredda dalla Siberia verso latitudini più prossime all'equatore; questa si trovò quindi a scontrarsi con il monsone, caldo ed umido, proveniente dal golfo del Bengala, dando origine ad una mole impressionante di piogge che colpirono il Pakistan.

Una ricostruzione senza dubbio interessante, per quanto non spieghi esattamente cosa ha determinato il blocco sopra la Russia e, soprattutto, sebbene non sia in grado di stabilire la probabilità che eventi del genere si verifichino in futuro e, nel caso, quando e dove. La ricerca, dunque, va avanti, forse tra non molti anni si potrà determinare anche questo: sarebbe un grande passo avanti. (fonte Corriere)

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