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Se non bevi la tua ‘dose’ di caffè quotidiana hai mal di testa? Ora sappiamo perché

Nel 50% dei consumatori abituali di caffè è possibile riscontrare sintomi legati alla dipendenza e all’astinenza, dei quali il più comune è di gran lunga il mal di testa. La caffeina, del resto, bloccando i recettori dell’adenosina migliora le nostre attività cerebrali, un picco cui fa seguito un vero e proprio ‘crollo’ quando svanisce l’effetto della sostanza stimolante.
A cura di Andrea Centini
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Il caffè può generare dipendenza e astinenza esattamente come altre sostanze stimolanti, e tra i sintomi principali che ne derivano vi è il mal di testa. Poiché oltre il 90 percento degli adulti beve caffè per ‘svegliarsi' ed è sufficiente un solo giorno senza la bevanda per sperimentare il mal di testa, si tratta di una condizione estremamente diffusa. Basti pensare che circa il 50 percento dei consumatori abituali di caffè sperimenta sintomi di astinenza, più o meno accentuati in base al proprio grado di dipendenza. A spiegare i meccanismi che legano il consumo dell'apprezzata bevanda al mal di testa il professor Merlin Thomas, docente di medicina presso l'università australiana Monash, che ha snocciolato alcuni aneddoti su The Conversation.

Come indicato, il caffè è innanzitutto una sostanza stimolante; bloccando i recettori dell'adenosina, infatti, esso migliora le nostre capacità cognitive rendendoci più svegli, vigili e concentrati, aiutandoci ad esempio a mantenere alta l'attenzione mentre lavoriamo, guidiamo o seguiamo una lunga e complessa lezione all'università. Poiché la caffeina fa letteralmente impennare l'attività cerebrale, quando i suoi effetti svaniscono la soglia di attenzione cala vertiginosamente, facendoci sentire stanchi, irritabili e disattenti. È la ragione per cui molte persone bevono più caffè nell'arco della giornata, proprio perché non tollerano questo ‘crollo' nelle prestazioni cognitive e l'umore lunatico che ne deriva.

Quando per qualche ragione non si riesce a consumare la propria ‘dose quotidiana' di caffè, subentra il mal di testa. Esso solitamente è di breve durata, dato che in genere passa entro un paio di giorni, tuttavia in alcune persone può scatenare una debilitante emicrania di una settimana. Poiché il caffè migliora il modo in cui i nostri sensi recepiscono i segnali esterni e una delle teoria più diffuse sull'origine del mal di testa risiede nell'errata interpretazione di questi segnali, secondo il professor Thomas è proprio per questo che l'astinenza da caffeina ne rappresenta uno dei principali volani.

Essa è più comune nei bevitori abituali di caffè, tuttavia, sono sufficienti tre giorni consecutivi in cui si assume la bevanda per scatenare gli effetti nefasti dell'astinenza nel quarto. Per risolvere il problema del mal di testa in mezzora o al massimo in un'ora basta consumare la propria tazza quotidiana; ad aiutarci c'è anche la consapevolezza che stiamo per berla. Ricercatori dell'Università di Sydney, infatti, hanno dimostrato che un placebo (caffè decaffeinato) è sufficiente a far sentire meglio chi è in astinenza da caffeina.

In conclusione della propria analisi, il professor Thomas si è soffermato anche sulle proprietà analgesiche del caffè, sottolineando che i recettori dell'adenosina bloccati dalla caffeina sono gli stessi legati all'origine del mal di testa e di altre forme di dolore. Ecco perché una tazza di caffè, in determinate circostanze, può essere un buon analgesico. Aspirina e paracetamolo, inoltre, possono essere più efficaci se accompagnati da una piccola dose di caffè, naturalmente sempre su raccomandazione del proprio medico.

[Credit: PhotoMix_Company]

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