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Scoperto un pianeta grande due volte la Terra: possibile acqua liquida sulla superficie

Analizzando i dati raccolti dal Telescopio Spaziale Kepler, recentemente “mandato in pensione” dalla NASA, scienziati cittadini del programma Exoplanet explorers hanno confermato l’esistenza dell’esopianeta K2-288Bb. Si trova a 226 anni luce di distanza, è grande circa due volte la Terra e potrebbe ospitare acqua liquida sulla superficie.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Goddard Space Flight Center della NASA / Francis Reddy
Credit: Goddard Space Flight Center della NASA / Francis Reddy

Un raro e affascinante pianeta extrasolare grande 1,9 volte la Terra è stato scoperto nella costellazione del Toro, a 226 anni luce di distanza. Chiamato K2-288Bb, orbita nella zona abitabile della propria stella, ciò significa che può ospitare acqua liquida sulla superficie. Non è ancora noto se si tratti di un pianeta gassoso o roccioso, ma ci sono buone probabilità che possa essere una Super-Terra, magari un paradiso abitabile e con una ricca biodiversità aliena.

A scoprirlo è stato un team di “scienziati cittadini” del programma Exoplanet explorers, al quale tutti possono partecipare aguzzando la propria vista. I pianeti extrasolari (o esopianeti), infatti, vengono scoperti attraverso il metodo del transito, analizzando la traccia dell'ombra proiettata sulle stelle di riferimento. È un processo lungo e laborioso che richiede l'osservazione di migliaia e migliaia di dati; per questo gli scienziati hanno ben pensato di coinvolgere semplici appassionati nella loro caccia, mettendo a disposizione le informazioni raccolte dai telescopi scientifici.

Il caso di K2-288Bb è un po' particolare poiché fu intercettato già nel 2017 da astronomi dell'Università di Chicago mentre analizzavano i dati del Telescopio Spaziale Kepler, il “cacciatore di pianeti” che recentemente ha concluso il proprio ciclo di vita scientifico ed è stato spento dalla NASA. Per confermare l'esistenza di un pianeta, tuttavia, servono tre osservazioni di transito separate, mentre gli scienziati guidati dalla dottoressa Adina Feinstein ne individuarono solo due. I dati c'erano, ma a causa del riposizionamento del telescopio – che ebbe un grave danno a un giroscopio – alcuni sfuggirono alle indagini. Riproposti agli “scienziati cittadini” del progetto Exoplanet explorers, dai dati è saltato fuori anche il terzo transito ed è stato così possibile confermare l'esistenza del pianeta.

“È una scoperta davvero emozionante per il modo in cui è stata fatta, per la sua orbita temperata e anche perché pianeti di queste dimensioni sembrano essere relativamente poco frequenti”, ha dichiarato in un comunicato della NASA la Feinstein, che ha presentato la scoperta di K2-288Bb il 7 gennaio, durante il 233/esimo meeting della American Astronomical Society svoltosi a Seattle. Normalmente esopianeti vicini alla stella come quello appena scoperto hanno dimensioni circa 1,5 volte superiori a quelle della Terra, ma in questo caso sono quasi doppie. Dopo aver ricevuto la segnalazione dagli “scienziati cittadini”, Feinstein e colleghi hanno utilizzato il Telescopio Spaziale Spitzer, il telescopio Keck II, l'Infrared Telescope Facility della NASA e confrontato i dati della missione Gaia dell'ESA per confermare ufficialmente l'esistenza di K2-288Bb. Grazie agli strumenti di prossima generazione, come l'attesissimo Telescopio Spaziale James Webb, sarà possibile ottenere preziosissime informazioni su K2-288Bb e scoprire se si tratta realmente di un "gemello cresciuto" del nostro pianeta.

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