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Scoperto il gene della rigenerazione: negli animali a sangue freddo ricrea le parti amputate

Un team di ricerca internazionale guidato da ricercatori dell’Accademia delle Scienze Russa ha individuato il gene della rigenerazione, quello che permette agli animali a sangue freddo di rigenerare le parti amputate, come la coda o gli arti. Chiamato c-Answer, era anche nell’uomo, ma si è perduto con l’evoluzione.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Andrey G. Zaraisky and Daria D. Korotkova
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Studiando i girini di una rana africana è stato scoperto il gene responsabile della rigenerazione negli animali a sangue freddo, che gli scienziati hanno deciso di chiamare c-Answer. Il gene, in parole semplici, codifica per una proteina di membrana precedentemente sconosciuta che permette agli anfibi e ad altri animali a sangue freddo (ectotermi) di rigenerare parti del corpo – come ad esempio arti e coda – quando vengono amputate. C-Answer, che guida anche lo sviluppo cerebrale, era presente anche negli animali a sangue caldo (endotermi), ma è andato perduto nel corso dell'evoluzione.

A scoprire il gene della rigenerazione è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Accademia delle Scienze Russa, che hanno collaborato con colleghi del Dipartimento di Biologia dei Sistemi presso la Scuola Medica dell'Università di Harvard (Stati Uniti). Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Daria D. Korotkova, docente presso l'Istituto di Chimica Bio-organica Shemyakin-Ovchinnikov, hanno identificato il gene C-Answer grazie a un sofisticato algoritmo informatico che ha scandagliato il codice genetico dello xenopo liscio (Xenopus laevis), una specie di rana dell'Africa meridionale spesso utilizzata in laboratorio come modello per la sperimentazione.

Credit: Andrey G. Zaraisky and Daria D. Korotkova
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Per dimostrare che fosse proprio c-Answer a guidare il processo di rigenerazione dopo l'amputazione, gli scienziati ne hanno bloccato l'espressione in alcuni girini di xenopo liscio geneticamente modificati. In questo modo i piccoli anfibi hanno perduto la loro capacità di rigenerare la coda e gli arti amputati. Quando il gene è stato sovraespresso, d'altro canto, i girini rigeneravano arti e coda in tempi sensibilmente più rapidi rispetto alla norma. Ma non solo. Korotkova e colleghi hanno notato che la sovraespressione del gene portava a una crescita maggiore del cervello e degli occhi e addirittura allo sviluppo di una seconda testa, proprio perché esso è legato allo sviluppo del telencefalo. Gli scienziati ritengono che la scomparsa del gene della rigenerazione negli animali a sangue caldo sia dovuta proprio a trasformazioni a livello cerebrale. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Reports.

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