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Scoperto gene dell’obesità: spegnendolo i topi mangiano senza ingrassare. Pillola in arrivo?

Un team di ricerca internazionale guidato da studiosi australiani ha scoperto che disattivando un gene – chiamato RCAN1 – i topi possono mangiare a volontà senza ingrassare. Il gene è presente anche nell’uomo, e gli scienziati stanno sviluppando farmaci in grado di inattivarlo. La scoperta potrebbe portare a una pillola anti-obesità rivoluzionaria.
A cura di Andrea Centini
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Credit: takedahrs
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Disattivando un singolo gene chiamato RCAN1 i topi possono mangiare a volontà senza aumentare di peso. Poiché lo stesso gene è presente nell'essere umano, gli autori della scoperta suggeriscono che con una semplice pillola (in grado di inattivare il suddetto gene) si potrebbe definitivamente rivoluzionare la lotta contro l'obesità e le malattie metaboliche correlate, come ad esempio il diabete di tipo 2. A determinare l'efficacia della modifica genetica un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università Flinders di Adelaide, Australia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Cardiologia dell'Università del Texas e del Southwestern Medical Center di Dallas.

Gli scienziati, coordinati dal professor Damien J. Keating, docente presso il Dipartimento di Fisiologia umana e del Centro delle Neuroscienze dell'ateneo australiano, sono innanzitutto andati a caccia di nuovi candidati genetici legati all'aumento di peso, identificando nel gene RCAN1 – già ribattezzato “gene dell'obesità” – un ruolo chiave nella regolamentazione del metabolismo e nella produzione del calore corporeo. Disattivandolo attraverso una modifica ad hoc in modelli murini (topi), Keating e colleghi hanno osservato che gli animali alimentati per un lungo periodo con cibi ad alto contenuto di grassi non aumentavano di peso.

“Sappiamo che molte persone combattono per perdere peso o per controllarlo per una serie di motivi diversi. Le scoperte in questo studio potrebbero portare allo sviluppo di una pillola che avrebbe come bersaglio la funzione di RCAN1 e che potrebbe determinare una perdita di peso”, ha dichiarato il professor Keating. “Abbiamo già sviluppato una serie di farmaci che prendono di mira la proteina prodotta da questo gene, e ora siamo in procinto di testarli per vedere se inibiscono l'RCAN1 e se possano rappresentare potenziali nuovi farmaci anti-obesità”, ha aggiunto con entusiasmo lo studioso.

Ma cosa succede esattamente quando si disattiva RCAN1? In parole semplici, il grasso bianco (quello che immagazzina energia) viene trasformato in grasso bruno, che è quello che la brucia. I farmaci che Keating e colleghi stanno testando riuscirebbero a bruciare più calorie mentre si è a riposo, dunque “non ci sarebbe la necessità di ridurre il consumo di cibo o di fare più esercizio fisico”. Naturalmente gli scienziati non desiderano promuovere uno stile di vita malsano, tuttavia in determinate condizioni cliniche una pillola con tali caratteristiche potrebbe essere davvero rivoluzionaria (basti pensare a chi vorrebbe fare più esercizio ma non può per problemi di salute). Senza contare il preziosissimo aiuto per chi combatte con i problemi di peso ma pur impegnandosi non riesce a ottenere i risultati desiderati.

Gli autori della ricerca sono ottimisti circa la sperimentazione clinica, potendo anche contare sui fondi del Consiglio nazionale per la salute e la ricerca medica del governo australiano, grazie ai quali potranno continuare ad approfondire le indagini. I dettagli sulla promettente ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica EMBO reports.

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