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Scoperti squali e cavallucci marini nel Tamigi, il grande fiume che attraversa Londra

Grazie a un nuovo rapporto condotto dalla Zoological Society of London (ZSL) sulla biodiversità del Tamigi, il grande fiume che attraversa Londra, è stato determinato che nelle sue acque vivono 92 specie di uccelli e oltre cento di pesci, tra i quali anche tre squali, che sfruttano l’estuario del fiume per allevare i propri piccoli.
A cura di Andrea Centini
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Un palombo stellato, una delle specie di squalo rinvenuta nel Tamigi. Credit: wikipedia
Un palombo stellato, una delle specie di squalo rinvenuta nel Tamigi. Credit: wikipedia

La qualità dell'acqua del Tamigi, il secondo più grande fiume del Regno Unito, dopo un crollo drammatico nei decenni scorsi è aumentata a tal punto da ospitare una ricca biodiversità, che oggi comprende anche alcune specie di squali. Nel 1957 il fiume che attraversa Londra fu dichiaratobiologicamente morto” dagli esperti; le enormi quantità di acque reflue fortemente inquinate riversate nel Thames, infatti, abbatterono i livelli di ossigeno e incrementarono quelle dei nitrati, cancellando la vita e gli equilibri degli ecosistemi. Una catastrofe ecologica paragonabile a quella delle “zone morte” nei mari e negli oceani, come quella che si affaccia innanzi all'estuario del fiume Mississippi negli Stati Uniti, uno dei più inquinati al mondo. Grazie a sistemi di filtraggio più moderni ed efficaci, in grado di catturare i composti più pericolosi per la fauna selvatica e la flora acquatica, col passare del tempo la qualità dell'acqua del Tamigi ha continuato a migliorare progressivamente, fino a pullulare nuovamente di vita. Come evidenziato dal nuovo rapporto della Zoological Society of London (ZSL), un'istituzione a livello mondiale negli studi zoologici, nel Tamigi ora vivono foche, oltre 90 specie di uccelli e 115 di pesci, tra i quali cavallucci marini, anguille e come indicato persino alcuni squali.

Gli scienziati impegnati nel “The Greater Thames Shark Project” nel 2020 hanno censito tre specie di squalo nell'estuario esterno del Tamigi, che si snoda nel cuore dell'Inghilterra per circa 350 chilometri. Si tratta della canesca o squalo galeo (Galeorhinus galeus), dello spinarolo (Squalus acanthias) e del palombo stellato (Mustelus asterias). Sono tutte specie di medie/piccole dimensioni; lo squalo galeo, il più grande, arriva a un massimo di 2 metri, mentre gli due non superano il metro e mezzo/1,60 metri. Purtroppo, come accade per la stragrande maggioranza di questi pesci cartilaginei, si tratta di specie minacciate di estinzione. Lo squalo galeo e lo spinarolo sono classificati con codice VU (vulnerabili) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), mentre il palombo stellato, cacciato per la buona qualità della sua carne, è classificano con codice EN, cioè “endangered”, in pericolo di estinzione. Sia lo squalo galeo che il palombo stellato danno alla luce piccoli vivi e gli zoologi ritengono che sfruttino l'estuario del “rinato” fiume Tamigi come culla ideale per crescere i propri figli e nascondergli agli occhi dei predatori affamati. Per gli esperti è fondamentale poter studiare questi squali e raccogliere quanti più dati possibili in questo peculiare habitat, al fine di proteggerli dal grave stato di conservazione in cui riversano.

In base ai dati raccolti dagli scienziati della Zoological Society of London (ZSL), le concentrazioni di ossigeno disciolto nel Tamigi sono aumentate tra il 2007 al 2020, mentre i nitrati provenienti dalle acque reflue sono di nuovo in peggioramento. Gli scienziati ritengono che anche questi parametri torneranno a migliorare a partire dal 2025, quando verrà inaugurata la “Thames Tideway Tunnel” nota come “super fogna” di Londra. Come riportato dalla BBC, grazie a questa nuova rete fognaria costata 4,2 miliardi di sterline, lunga 24 chilometri e profonda 61 metri, si riusciranno a catturare ben 39 milioni di tonnellate di acque reflue non trattate, che ogni anno vengono ancora oggi scaricate nel Tamigi. Quando diventerà operativa gli migliorerà ulteriormente la qualità dell'acqua ma anche la biodiversità. Ma sul Tamigi, come su larga parte del pianeta, aleggia lo spettro dei cambiamenti climatici. La temperatura dell'acqua sta infatti aumentando di 0,2° C all'anno e anche il livello del mare continua ad innalzarsi a causa del riscaldamento globale, con conseguenze potenzialmente drammatiche sugli interi e preziosi ecosistemi del fiume.

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