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Scoperti i neuroni che fermano la fame: ecco i cibi che ci fanno sentire sazi

I neuroni “spezza-fame” si trovano nell’ipotalamo e inviano al cervello il segnale di sazietà. I taniciti, questo il loro nome, sono più rapidi quando stimolati da due amminoacidi: la lisina e l’arginina. Ecco i cibi che potrebbero rivoluzionare le diete.
A cura di Andrea Centini
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Scoperti per la prima volta i neuroni che ‘fermano' la fame, controllando l'appetito e inviando al cervello il segnale di sazietà. Queste cellule nervose, tecnicamente conosciute col nome di “taniciti”, sono particolarmente sensibili agli amminoacidi, ma quelli che ci spingono ad alzarci dalla tavola più velocemente sono soprattutto due: la lisina e l'arginina. Grazie a questa scoperta, compiuta dai ricercatori dell'Università di Warwick, Gran Bretagna, il concetto di dieta potrebbe essere completamente rivoluzionato.

Dietologi e nutrizionisti, infatti, potrebbero creare diete ad hoc plasmandole su prodotti ricchi dei due amminoacidi, riducendo così il senso di fame nei propri pazienti. Tra gli alimenti di origine vegetale più comuni contenenti elevate concentrazioni di arginina e lisina vi sono avocado, lenticchie, mandorle e albicocche, mentre tra i prodotti animali troviamo il merluzzo, la spalla di maiale, le bistecche di manzo, il pollo e lo sgombro. Una strada alternativa ipotizzata dal team di ricerca, coordinato dal professor Nicholas Dale, docente di Neuroscienze presso l'ateneo britannico, è quella dello sviluppo di farmaci mirati in grado di stimolare direttamente i taniciti, con un concreto vantaggio nel controllo del peso.

Ma come hanno fatto gli scienziati a scoprirne le virtuose proprietà? Dale e colleghi li hanno innanzitutto individuati nell'ipotalamo, una regione del cervello ampiamente nota per il suo contributo nel controllo del peso e nei processi metabolici. Dopo averli analizzati attentamente hanno scoperto che sulla loro superficie sono presenti recettori per gli amminoacidi, identici a quelli del cosiddetto gusto “umami” che si trovano nelle papille gustative della lingua. Da qui l'idea di rendere i taniciti fluorescenti e seguirne il comportamento al microscopio. Dai vari esperimenti è emerso che questi neuroni risspondono rapidamente alla presenza di lisina e all'arginina, inviando il segnale di sazietà all'ipotalamo.

“I livelli di amminoacidi nel sangue e nel cervello dopo un pasto sono un segnale molto importante che impartisce la sensazione di sentirsi sazi”, ha sottolineato il professor Dale. “Scoprire che i taniciti, posizionati al centro della regione cerebrale deputata al controlla del peso corporeo, sono direttamente correlati agli amminoacidi è significativo per arrivare ad aiutare le persone a mantenere il proprio peso corporeo entro i limiti sani”, ha concluso lo studioso. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Molecular Metabolism.

[Foto di Joenomias]

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