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Scoperte nuove specie in un mondo perduto sottomarino dove l’acqua ribolle fino a 287° C

Nel Golfo della California Meridionale, al largo delle coste messicane, sono state scoperte nuove sorgenti idrotermali e una spettacolare biodiversità.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ROV Subastian/ Schmidt Ocean Institute
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Nel cuore del bacino di Pescadero, una depressione sottomarina sita tra la penisola della Baja California e la costa messicana innanzi a La Paz, una spedizione scientifica ha scoperto un vero e proprio paradiso perduto, caratterizzato da nuove sorgenti idrotermali e diverse specie di invertebrati sconosciute, tra vermi, molluschi e crostacei. Sono state identificate anche dieci specie già note agli zoologi, ma mai osservate prima in questa regione. Il team di ricerca multidisciplinare a bordo della nave oceanografica “Falkor” dello Schmidt Ocean Institute ha operato nell'area per poco più di un mese, raccogliendo preziosi dati sui fondali marini soprattutto grazie al robot subacqueo chiamato “ROV SuBastian”, che è stato controllato da remoto nei pressi di bocche idrotermali che emettono fluidi a temperature che sfiorano i 300° C.

Credit: ROV Subastian/ Schmidt Ocean Institute
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Questi camini idrotermali siti sui fondali marini sono circondati da un ricca e peculiare biodiversità, composta da animali dall'aspetto bizzarro come i vermi tubo giganti (o pogonofori), ma anche numerose “colonie” di crostacei – in particolar modo gamberi – e molluschi bivalvi. Queste sorgenti sono considerate tra gli ecosistemi più estremi e alieni presenti sulla Terra; hanno un valore particolarmente significativo perché gli studiosi ritengono che la vita sul nostro pianeta possa essere originata proprio nei pressi dei getti d'acqua e altri fluidi geotermicamente riscaldati. Simili camini sarebbero presenti anche su Europa, una delle lune del gigante gassoso Giove, per questa ragione è considerato uno dei luoghi più promettenti dove cercare la vita nello spazio. Ma come indicato, organismi “alieni” possiamo trovarli anche qui sulla Terra.

Credit: ROV Subastian/ Schmidt Ocean Institute
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L'aspetto peculiare delle sorgenti idrotermali nei pressi della Baja California risiede nel fatto che emettono fluidi chiari, a differenza della stragrande maggioranza dei camini oceanici che emettono composti scuri (non a caso hanno il soprannome di “black smokers”). Ciò si riflette anche nella biodiversità, che può essere differente da quella osservata altrove. Grazie all'ultima spedizione della Falkor, il ROV SuBastian ha individuato diverse nuove sorgenti. La più grande è stata chiamata “Maija awi”; si trova a metà strada tra il camino JaichaMaa ‘ja'ag – scoperto nel 2018 durante un'altra spedizione dello stesso team – e quello di Auka, identificato nel 2015 da esperti del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI). Un altro gruppo di bocche è stato chiamato “Melsuu”. Sono tutti nomi derivati dalle lingue dei popoli indigeni Yuman che vivono nella Baja California. Fanno riferimento alle forme dei camini e ad altre caratteristiche: il Maija awi, ad esempio, è il nome di un serpente divino del popolo Kumiai ed è stato scelto perché il camino somiglia a un drago; Melsuu significa invece “blu”, che è il colore dei numerosi vermi blu iridescenti – come il Peinaleopolynoe orphanae – che popolano questa sorgente.

Durante la sua discesa in queste acque che ribollono, il rover subacqueo ha catturato le immagini di diverse potenziali nuove specie, almeno sei, tra vermi freccia, molluschi, crostacei, vermi nematodi e vermi policheti. Questi ultimi fanno parte della più antica classe degli Anellidi; spesso sono caratterizzati da setole e altre formazioni chitinose che si estendono al di fuori dei lunghi tubi in cui vivono, creando spettacolari strutture a forma di fiori e ventagli. Gli esperti avranno bisogno di molto tempo per analizzare tutti i dati raccolti dal rover subacqueo e determinare quante e quali nuove specie sono state effettivamente identificate.

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