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Scoperta la tomba della “Regina Guerriera” dei Maya

Rinvenuti in Guatemala dei resti umani attribuiti alla “Signora K’abel”, una potente sovrana che regnò durante il VII secolo d. C.
A cura di Nadia Vitali
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tomba regina maya

Come accade per tutte le tombe destinate alle persone di rango elevato, accanto ai resti umani sono state rinvenute diverse suppellettili: anzi, proprio queste hanno consentito, agli archeologi imbattutisi nel ritrovamento «insperato e meraviglioso», di stabilire che la camera sepolcrale apparteneva ad un personaggio le cui gesta erano già note ai più esperti conoscitori della cultura Maya. Un gruppo di archeologi, sotto la guida di David Freidel della Washington University di Saint Louis, ha infatti scoperto un vasta sepoltura dove, oltre ad uno scheletro purtroppo conservato in pessime condizioni, sono state rinvenute offerte, vasi in ceramica, statuette votive, oggetti di giada: la stanza destinata al riposo eterno di una Sovrana, la Signora K'abel.

Tra conchiglie, gioielli e piccole sculture, manufatti che accompagnarono nell'aldilà questa potente sovrana, spicca una giara di alabastro di piccole dimensioni le cui caratteristiche si sono rivelate fondamentali per l'attribuzione della tomba: è modellata seguendo le forme di una conchiglia da cui emergono un braccio ed una testa di donna in età matura. Secondo gli studiosi, il volto rugoso dell'immagine, con una ciocca di capelli che copre l'orecchio, coinciderebbe con la rappresentazione della donna: soprattutto, però, hanno contribuito all'identificazione i segni incisi sul vaso in cui è leggibile, tra gli altri, «Signora del Dio Serpente» ed un glifo emblema dalla forma di serpente riferibile ad una Principessa reale originaria di Calakmul, capitale della dinasta Kan (termine che significa, per l'appunto, "serpente” simbolo del casato) dell'epoca.

Gli archeologi hanno spiegato che l’appellativo è uno di quelli con cui ci si riferiva generalmente alla Signora K’abel, importante e potente regina che regnò per almeno venti anni (dal 672 al 692 d. C.) accanto al marito K’inich Balam. La Signora fu anche una sorta di governatore militare del Regno di Wak e portava il titolo di Kaloomte, traducibile come «guerriero supremo», che la poneva in una condizione gerarchica addirittura più alta di quella del suo sposo, il Re. I resti umani non hanno retto molto bene all’usura del tempo ma le forme del cranio sembrerebbero coincidere con quelle riconoscibili in un ritratto del volto altero della Regina Guerriera. David Freidel, nel ricordare come quello relativo alla civiltà Maya sia l’unico settore di archeologia “classica” del Nuovo Mondo, ha sottolineato come l’importanza di questa scoperta risieda non soltanto nel semplice prestigio della tomba ma soprattutto nel fatto che è una di quelle rare situazioni in cui i dati archeologici relativi ai Maya possono essere incrociati con quelli storici di questa stessa civiltà di cui siamo in possesso.

Il ritrovamento ha avuto luogo nel sito di El Perú-Waka', in Guatemala, nell'ambito di una missione archeologica che dal 2003, con il patrocinio della Fondazione per il Patrimonio Culturale e Naturale del Guatemala, si occupa di quest'area nel cuore del Parco Nazionale Laguna del Tigre, parte della Riserva della biosfera Maya: gli stessi studiosi hanno sottolineato come sia avvenuto quasi esclusivamente grazie al caso, o se preferite ad un colpo di fortuna, mentre erano in corso gli scavi di un tempio a piramide. Si tratta dell’ennesima e magnifica dimostrazione di quanto poco conosciamo del nostro passato di umani, in particolare di una cultura, quale fu quella Maya, che andò incontro ad un rovinoso declino addirittura prima che gli europei mettessero piede nel continente americano, scompaginando l’intera realtà precolombiana e cancellando per sempre memorie di un tempo di cui, purtroppo, non potremo conoscere altro se non frammenti come questo.

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