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Scoperta la sostanza che spinge le locuste a formare sciami distruttivi: speranze per combatterli

Un team di ricerca guidato da scienziati dell’Istituto di Zoologia presso l’Accademia Cinese delle Scienze ha scoperto il feromone che spinge le locuste a generare sciami giganteschi e distruttivi, composti da centinaia di miliardi di esemplari. Grazie a questa sostanza si possono mettere a punto trappole per prevenire catastrofiche invasioni, come quella che sta colpendo attualmente il Corno d’Africa.
A cura di Andrea Centini
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Locuste in Africa. Credit FAO
Locuste in Africa. Credit FAO

Identificato il feromone che spinge le locuste ad aggregarsi in mostruosi e distruttivi sciami, una scoperta preziosa che spalanca le porte a una potenziale soluzione contro una “piaga” che affligge l'umanità sin dai tempi antichi. Non a caso le invasioni di locuste sono contemplate tra le principali calamità nei testi biblici, e ancora oggi possono essere catastrofiche. Basti pensare che dall'inizio dell'anno sciami composti da miliardi di locuste hanno iniziato a invadere i Paesi del Corno d'Africa e del Medio Oriente, dando vita a una devastazione di raccolti e aree verdi senza precedenti.

In base alle stime della FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, le locuste – e più nello specifico la locusta del deserto (Schistocerca gregaria) – sono in grado di divorare circa due milioni di tonnellate di vegetazione al giorno in un'area di 350 chilometri quadrati, e quando si avventano sulle piantagioni possono raderle completamente al suolo. Il rischio maggiore per i Paesi coinvolti è l'innesco di una catastrofica carestia, in particolar modo per quelli in cui un'ampia fetta della popolazione già soffre la fame. Secondo l'agenzia dell'ONU potrebbero morire milioni di persone a causa dell'emergenza locuste del 2020, resa ancor più drammatica a causa della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2. Ora, grazie alla nuova scoperta, c'è una speranza concreta di poterle contrastare.

A identificare il feromone responsabile dell'aggregazione, chiamato 4-Vinylanisole, è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell'Istituto di Zoologia presso l'Accademia Cinese delle Scienze, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di Scienze della Vita di Pechino e di altri laboratori affiliati all'accademia. Gli scienziati, coordinati dal professor Le Kang, ricercatore presso lo State Key Laboratory of Integrated Management of Pest Insects and Rodents dell'istituto, immaginavano da tempo che vi fosse uno specifico feromone – sostanze biochimiche emesse per “comunicare” con i membri della propria specie – in grado di spingere le locuste a formare sciami giganteschi. Questi insetti, infatti, possono condurre sia una vita gregaria che una di gruppo in qualunque momento del proprio ciclo vitale, tuttavia in alcune condizioni possono dar vita agli sciami mostruosi responsabili delle distruzioni. Per l'origine degli sciami di quest'anno si pensa a un possibile coinvolgimento dei cambiamenti climatici catalizzati dalle attività antropiche.

Durante la ricerca Kang e colleghi hanno isolato sei sostanze chimiche prodotte dalle locuste da un campione di 35, selezionate poiché presenti con maggiore frequenza in quelle che conducono una vita gregaria piuttosto che solitaria. Facendo degli appositi test con i sei feromoni, gli scienziati hanno scoperto che soltanto il 4-Vinylanisole era così forte da attrarre sia i maschi che le femmine in qualunque fase del proprio ciclo vitale. Esso non solo era in grado di attrarre locuste già predisposte alla vita gregaria, ma anche quelle solitarie, promuovendo di fatto la formazione di sciami sempre più grandi e densi. La concentrazione del feromone aumentava all'aumentare del numero di esemplari nel gruppo, catalizzando di fatto la nascita di sciami immensi.

Grazie a questa scoperta gli scienziati ipotizzano di poter progettare trappole basate sul feromone, dove poter attirare gli enormi sciami responsabili delle devastazioni ed eliminarli rapidamente. Ad oggi, del resto, l'unica soluzione per arginarli è attraverso i pesticidi, che vengono spruzzati in enormi quantità anche con aerei ed elicotteri su aree vastissime, con concreti rischi per la salute degli ecosistemi e potenzialmente anche quella umana. Ecco perché il 4-Vinylanisole potrebbe essere un'arma estremamente promettente in questa "lotta" che dura da millenni. Gli scienziati pensano anche a interventi genetici in grado di impedire alle locuste di percepire la sostanza, e di conseguenza non permettere la formazione degli sciami. I dettagli sulla scoperta sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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