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Scoperta in Antartide una nuova colonia di pinguini imperatore

Osservazioni recenti rivelano come nell’Antartide orientale i pinguini imperatore sarebbero molti di più di quanto precedentemente pensato.
A cura di Redazione Scienze
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antartide colonia di pinguini imperatore

I ricercatori dell'Institut Polaire Français Paul Emile Victor sospettavano della sua esistenza fin dal 1999: una grande colonia di pinguini imperatore localizzata nei pressi del ghiacciaio Mertz che, tuttavia, gli esperti non erano riusciti ancora ad individuare. Finalmente, ai primi di novembre, l'equipe ha identificato due grandi gruppi nell'Antartide orientale: si tratterebbe di una popolazione originariamente unica, ora divisa in due vasti insediamenti che conterebbero, rispettivamente, 2000 e 4000 pulcini.

Già nel 2009, infatti, alcune immagini satellitari avevano fornito ad un gruppo di studiosi inglesi informazioni dettagliate sulla possibile posizione di una colonia ancora del tutto sconosciuta agli uomini: anche sulla base di quei dati, i ricercatori francesi sono andati alla ricerca del "nuovo" insediamento da osservare. Ma nel febbraio del 2010, il ghiacciaio Mertz (72 chilometri di lunghezza per 32 di larghezza) ha subito una grossa frattura che ha provocato il distacco di un enorme pezzo e la formazione di più piccoli iceberg, causando una brusca alterazione nel paesaggio: in seguito a questo episodio, con tutta probabilità, l'originaria popolazione dei pinguini imperatore si è divisa in due grosse unità.

La modifica territoriale, tuttavia, non ha influito sullo stato di salute dei due gruppi di pinguini imperatore: i 6000 pulcini, corrispondenti a circa 8500 coppie nidificanti nell'intera regione, lo dimostrano chiaramente. La notizia è più che positiva anche se questa specie (Aptenodytes forsteri) è considerata a rischio minimo di estinzione: inoltre, un recente censimento satellitare avrebbe appurato che, contati dallo spazio, i pinguini imperatore sarebbero ancora più del previsto. Tuttavia, le modifiche del loro territorio e le prove che si troveranno ad affrontare con crescente difficoltà a causa dei mutamenti climatici saranno certamente rese meno dure da una popolazione forte e numerosa.

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