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Schizofrenia, chi nasce con una carenza di vitamina D ha un rischio maggiore di svilupparla

Ricercatori danesi e australiani hanno determinato che una carenza di vitamina D alla nascita aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare la schizofrenia da giovani adulti. Il dato è emerso da un’ampia indagine statistica condotta su migliaia di partecipanti nati tra il 1981 e il 2000: il rischio di ammalarsi era superiore del 44% nei bimbi con deficit della vitamina.
A cura di Andrea Centini
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Una carenza di vitamina D alla nascita può aumentare sensibilmente il rischio di sviluppare la schizofrenia, psicosi caratterizzata da alterazioni del comportamento, delle funzioni cognitive, allucinazioni e diversi altri sintomi. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università del Queensland (Australia) e dell'Università di Aarhus (Danimarca), che ha condotto un'analisi statistica sui dati di 2.602 persone. Tutti i partecipanti coinvolti nello studio sono nati tra il 1981 e il 2000.

Gli scienziati, coordinati dal professor John McGrath, docente presso il Queensland Brain Institute dell'ateneo australiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato le concentrazioni di vitamina D nei campioni di sangue dei partecipanti, prelevati all'epoca della nascita. McGrath e colleghi hanno osservato che i neonati con un deficit di vitamina D avevano un rischio superiore del 44 percento di sviluppare la schizofrenia; si tratta di un dato statistico estremamente significativo, ma non l'unico in grado di spiegare l'insorgenza di questa criptica patologia. Sono infatti ritenuti responsabili anche fattori ambientali, genetici, sociali e psicologici, sebbene la carenza di vitamina D possa giocare un ruolo fondamentale in numerosi casi. Secondo gli scienziati l'8 percento dei pazienti schizofrenici danesi avrebbe sviluppato la condizione proprio a causa della carenza della vitamina.

McGrath e colleghi hanno preso in esame pazienti inclusi nel registro nazionale danese poiché studi passati avevano dimostrato che in Paesi ad elevata latitudine (come appunto la Danimarca) il rischio schizofrenia aumenta nei mesi invernali, quando le ore di luce solare sono estremamente ridotte. Poiché la sintesi della vitamina D è legata proprio all'esposizione ai raggi solari, poteva esserci un legame tra la bassa concentrazione della vitamina e il rischio di schizofrenia, come poi emerso dallo studio. “Dato che il feto in via di sviluppo dipende totalmente dalla vitamina D della madre, i nostri risultati suggeriscono che garantire alle donne in gravidanza livelli adeguati di vitamina D può comportare la prevenzione di alcuni casi di schizofrenia, in un modo paragonabile al ruolo svolto dall'integrazione di folati nella prevenzione della spina bifida”, ha dichiarato il professor McGrath.

Come indicato, una soluzione del genere potrebbe essere efficace per prevenire solo una parte delle diagnosi. Del resto casi di schizofrenia si registrano comunemente anche in Australia, dove c'è una fortissima esposizione solare. Secondo McGrath in questi casi potrebbero essere coinvolti i comportamenti atti a proteggerci dai raggi solari. Per confermare l'associazione tra vitamina D e schizofrenia gli autori dell'indagine intendono progettare studi clinici randomizzati con integratori di vitamina D da fornire alle donne in gravidanza. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Scientific Reports.

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