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Scheggiato un finestrino della Stazione Spaziale Internazionale

Ad aprile un piccolo frammento spaziale ha causato una lesione su uno dei finestrini della cupola della ISS: l’immagine di Tim Peake.
A cura di Redazione Scienze
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Un piccolissimo, ma fastidioso, detrito spaziale: deve essere stato questo a danneggiare uno dei finestrini della Stazione Spaziale Internazionale lo scorso aprile. Fortunatamente i danni sono stati decisamente limitati e di rischi sembra che non ce ne siano: l'equipaggio a bordo può dirsi ancora sicuro.

L'immagine è stata diffusa pochi giorni fa dal sito dell'Agenzia Spaziale Europea e mostra una scheggiatura di circa 7 millimetri: un corpuscolo metallico di pochi millesimi di millimetri è il primo imputato. A fotografare il danno è stato l'astronauta britannico Tim Peake, ingegnere di volo della missione Expedition 47.

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Ad essere colpito è stato uno dei sei vetri laterali della cupola, quel modulo che consente agli astronauti una spettacolare, e surreale, vista a 360 gradi sulle meraviglie dello spazio. Cupola che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, è tutt'altro che fragile: montata in orbita nel 2010, è frutto del lavoro italiano di Thales Alenia Space e rappresenta una garanzia notevole per l'equipaggio che si trova all'interno della Stazione Spaziale Internazionale. La cupola ha una base esagonale e sei finestrini trapezoidali ai lati, coronati da un finestrone circolare dal diametro di 80 centimetri; ma ha anche un telaio di 1.6 tonnellate forgiato in un singolo pezzo di alluminio.

Naturalmente ciascun pannello è dotato di un sistema che assicura una ulteriore protezione sia dagli urti dei detriti spaziali sia dalle radiazioni solari: coperchi chiudibili dall'interno con speciali manopole, da serrare quando la cupola non viene utilizzata, utili anche a mantenere l'equilibrio termico nella ISS.

Mi chiedono spesso se la Iss venga mai colpita da detriti spaziali. Certo che sì! Questa è la scheggiatura subita da una delle finestre della nostra Cupola. Sono felice di poter contare su quattro strati protettivi. – Tim Peake

Dall'INAF hanno spiegato, inoltre, che i finestrini sono realizzati con un vetro al quarzo borosilicato di alta qualità, composto in quattro strati che proteggono da urti sia interni sia esterni. Tali vetri hanno una vita prevista di circa dieci anni e sono sostituibili in ciascun singolo componente: ciononostante non c'è intenzione di rimpiazzare il pannello danneggiato, almeno per adesso.

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