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Rospo senza faccia si aggira in una foresta americana: il video shock dell’anfibio

Biologi dell’Università del Massachusetts hanno trovato un rospo privo di occhi, narici e mandibola mentre ‘saltellava’ in una foresta del Connecticut. L’anfibio è stato molto probabilmente ferito durante l’ibernazione.
A cura di Andrea Centini
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Un rospo americano (Anaxyrus americanus) senza faccia è stato avvistato mentre si aggirava in una foresta del Connecticut, negli Stati Uniti. L'anfibio, trovato nella primavera del 2016 da un gruppo di erpetologi dell'Università del Massachusetts, era completamente privo di narici, occhi e mandibola, e si muoveva con qualche difficoltà tra la vegetazione. Naturalmente non si trattava di una condizione presente da sempre, ma il risultato di una gravissima ferita, molto probabilmente inflittagli durante il letargo.

Secondo gli studiosi guidati dalla dottoressa Jill Fleming, che ha condiviso il video su Twitter, tra i principali indiziati vi sono il serpente giarrettiera (Thamnophis elegans) e il visone americano (Neovison vison), naturali predatori di questi rospi di cui vanno molto ghiotti. È verosimile che il rospo sia stato attaccato da uno di questi predatori che per qualche ragione ha mollato la presa, lasciando lo sfortunato anfibio con una mostruosa lacerazione. I rospi sono animali piuttosto resistenti quando subiscono menomazioni, ma a una ferita del genere secondo Fleming e colleghi è possibile sopravvivere solo durante l'ibernazione.

In questa fase, infatti, metabolismo e altre funzioni sono ridotte al minimo; ciò avrebbe dato il tempo necessario alla ferita per rimarginarsi, permettendo così al rospo di ‘risvegliarsi' privo degli organi di senso e della bocca. L'anfibio doveva essersi appena svegliato quando è stato trovato barcollante nei pressi del suo rifugio.

C'è anche un'altra ipotesi per spiegare la grave menomazione. La cosiddetta mosca del rospo (Lucilia bufonivora) depone le sue uova all'interno delle narici degli anfibi, e quando nascono le larve iniziano a nutrirsi dei tessuti circostanti. Se la deposizione fosse avvenuta prima dell'ibernazione, avrebbe dato il tempo necessario alle larve di cibarsi del rospo durante il suo letargo invernale. Uno scenario da incubo ritenuto meno probabile dell'assalto di un predatore. In quelle condizioni, naturalmente, il rospo non poteva nutrirsi e proteggersi dai predatori, dunque è sicuramente morto poco dopo il suo avvistamento.

[Credit: Jill Fleming]

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