Roma desertificata e Venezia sommersa: un futuro da cambiamento climatico
Mancano poche ore all'apertura dei lavori della COP21 di Parigi e, in attesa dell'evento, il WWF ha voluto lanciare la campagna per il clima con una provocazione: una serie di immagini, "Città Surreali", che estremizzano quello che potrebbe essere il nostro futuro, proponendo non uno scenario scientifico ma, piuttosto, uno spunto di riflessione sullo stravolgimento dei luoghi che più amiamo e di cui maggiormente siamo orgogliosi.
Da una parte, Roma e Milano trasformate in deserto, dimora di animali selvatici ed esotici decisamente fuori luogo e alquanto disorientati; dall'altro Pisa e Venezia, nessun turista intento a scattare foto con lo smartphone ma acqua che sommerge le bellezze artistiche di un tempo. Un futuro – è il caso di dirlo – surreale e sicuramente apocalittico: ma che ci dice come l'ambiente si sta trasformando e come l'inquinamento da combustibili fossili potrebbe avere dei riflessi sulle nostre vite, e sulle nostre città, che non abbiamo ancora adeguatamente considerato.
Ma i problemi derivanti dall'innalzamento delle temperature previsto per i prossimi decenni li avranno soprattutto ecosistemi più fragili (barriere coralline, isole del Pacifico, Artico ed Antartico); mondi la cui sopravvivenza ed integrità sarà garantita soltanto se il riscaldamento globale riuscirà ad essere contenuto entro 1,5 gradi. Superata quella soglia, a fare i conti con il cambiamento climatico ci saranno anche le comunità umane: molte città potrebbero ritrovarsi sommerse a causa dello scioglimento dei ghiacci e intere fasce territoriali diventerebbero semplicemente inabitabili. Se i potenti della Terra sono intenzionati a concedere ancora qualche speranza al futuro – e non soltanto per il clima – è proprio da Parigi che bisognerà ripartire.