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Rivoluzionaria biopsia polmonare permette diagnosi di una malattia “incomprensibile”

All’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è stata sperimentata con successo una rivoluzionaria biopsia polmonare mininvasiva basata su tracciante fluorescente, che ha permesso di diagnosticare con precisione la malattia – un linfoma – di un giovane paziente e avviarlo ai trattamenti del caso. Per due anni i medici non avevano compreso l’entità delle lesioni osservate sui polmoni.
A cura di Andrea Centini
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Grazie a una rivoluzionaria biopsia polmonare mininvasiva è stato possibile diagnosticare con precisione la malattia – un linfoma del mediastino – che aveva colpito un giovane paziente torinese, dopo due anni di indagini infruttuose da parte dei medici. La nuova tecnica, basata su un tracciante fluorescente, è stata sperimentata con successo dagli specialisti della Chirurgia Toracica universitaria presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, un reparto diretto dal professor Enrico Ruffini. Il paziente, che sta rispondendo ottimamente alle cure, è in attesa di un trapianto di midollo autologo (cioè prelevato dal suo stesso organismo) che gli permetterà di guarire completamente.

Tutto ha avuto inizio alla fine del 2017, quando il giovane – all'epoca trentasettenne – si presentò al pronto soccorso lamentando dolori all'altezza del polmone sinistro e manifestando uno stato di salute generale debilitato. I medici fecero una prima diagnosi di tubercolosi e indirizzarono il paziente verso i trattamenti per la patologia infettiva. Nonostante le cure la situazione non migliorava, fin quando non precipitò drammaticamente un anno dopo. Come indicato nel comunicato stampa del nosocomio torinese, il paziente fu sottoposto a tomografia computerizzata e broncoscopia, ma i medici, che a quel punto sospettavano la presenza di un tumore ai polmoni, non riuscivano a comprendere la natura delle lesioni presenti nell'organo.

A quel punto gli specialisti della Chirurgia Toracica propongono di sottoporre il giovane alla nuova biopsia polmonare mininvasiva, basata su un tracciante (indocianina) fluorescente che si deposita selettivamente sulle cellule tumorali. Dopo l'iniezione del tracciante, eseguita dai chirurghi Paraskevas Lyberis e Francesco Guerrera, i medici hanno fatto una piccola apertura nel torace del giovane e inserito una sonda per rintracciare la fluorescenza. Una volta individuata hanno prelevato una piccolissima porzione di tessuto, molto inferiore rispetto a quella necessaria per le tecniche tradizionali. Dall'analisi della biopsia è emerso che il giovane soffriva di un linfoma al mediastino curabile, ed è stato immediatamente sottoposto alle terapie del caso. Come indicato, ha risposto ottimamente e ora è in attesa del trapianto di midollo per guarire completamente.

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