Rinvenuto pene fossile di Mammut? Una forma non è una prova
Perché un pene e perché proprio di un Mammut? Il mistero si infittisce, tanto più che nessuno sa spiegare queste attribuzioni. Nutriamo dubbi anche sulla datazione. Queste sono le questioni che dovrebbero essersi posti gli scopritori di questo curioso reperto.
Cos'è un fossile? Trattasi di un vero e proprio "scherzo della natura". Il fossile non conserva niente di sé, a parte la forma dell'essere che rappresenta. Si può datare sulla base della stratigrafia del sito in cui è stato trovato. Per formarsi devono passare almeno un milione di anni. Il corpo dell'animale deve riuscire a conservarsi sotto dei detriti che permettono all'acqua di sostituire, pian piano, ogni sua parte con elementi minerali circostanti, lascerà infine di sé una vera e propria "roccia" che ne conserva la forma. Il processo di fossilizzazione è molto più complesso, ci siamo limitati a darne una definizione molto basilare.
Anche sulla datazione abbiamo qualche dubbio, dal momento che non sono stati forniti sufficienti elementi riguardanti la stratigrafia di riferimento. Non crediamo sia questo il caso, ma capita che in articoli sensazionalistici – che chiamano in causa i fossili – qualcuno si metta a parlare di "datazione al carbonio 14". Chiariamo fin da subito che non è possibile farla sui fossili, visto che ha senso solo sui tessuti biologici.
Una forma non è una prova. La notizia è rimbalzata nei tabloid a partire dalla pagina Facebook Norfolk fossil finds, dove non si conferma un bel niente. Al solito si farebbe prima consultando un esperto: ad esempio un paleontologo, oppure un geologo. Proprio in un sito di Norfolk, curato da dei geologi, troviamo una guida interessante sui principali errori di interpretazione commessi dai profani. Sappiamo già che la forma di un oggetto può ingannarci notevolmente riguardo alla sua corretta interpretazione: la mente spesso gioca "brutti tiri".
Pseudo-fossile o concrezione. Alla luce di tutto questo l'interpretazione più probabile è quella dello "pseudo-fossile" oppure di una concrezione. Potrebbe trattarsi dunque di una formazione fangosa induritasi in un secondo momento; il principio di formazione è molto simile a quello del cemento, anche se non è esattamente la stessa cosa. Un esempio lampante di questo genere di errori – in cui una concrezione viene scambiata per formazione fossile – è il ritrovamento del cosiddetto martello di London. In ultima analisi, certo, non si può escludere la burla pura e semplice.