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Reazioni allergiche al vaccino Covid di Pfizer, si sospetta che siano scatenate dalle nanoparticelle

Diversi esperti, tra allergologi e immunologi, indicano che le reazioni anafilattiche possano essere legate a una componente specifica delle nanoparticelle lipidiche che avvolge l’mRNA messaggero del vaccino. Pfizer raccomanda “cure mediche appropriate prontamente disponibili” in caso di anafilassi.
A cura di Valeria Aiello
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Le reazioni di tipo allergico in almeno otto persone che nelle ultime due settimane hanno ricevuto il vaccino Covid prodotto da Pfizer e BionTech potrebbero essere state scatenate da uno specifico componente che avvolge l’RNA messaggero (mRNA) della proteina Spike del coronavirus Sars-Cov-2. Secondo quanto riporta la rivista Science, diversi esperti, tra allergologi e immunologi, ritengono che le nanoparticelle lipidiche (LNP) che permettono al materiale genetico di penetrare all’interno delle cellule, essendo PEGilate – ovvero legate a un composto, il polietilenglicole (PEG) – possano indurre reazioni anafilattiche.

Reazioni allergiche al vaccino Covid

Il PEG non è mai stato utilizzato prima d’ora in un vaccino approvato, pur essendo presente in molti farmaci che hanno occasionalmente scatenato anafilassi, una reazione allergica potenzialmente letale, che può causare eruzioni cutanee, drastica riduzione della pressione arteriosa, difficoltà respiratorie e battito cardiaco accelerato”. Anche il vaccino Covid prodotto da Moderna e autorizzato per l’uso di emergenza negli Stati Uniti venerdì scorso, contiene il PEG. Oltre ai due vaccini e diversi medicinali, questo composto è utilizzato anche in alcuni prodotti di uso quotidiano, come dentifricio e shampoo, cosmetici, solventi e ammorbidenti.

Gli esperti ritengono che alcune persone precedentemente esposte al PEG possano aver sviluppato alti livelli di anticorpi contro questo composto, rischiando una reazione anafilattica al vaccino. Uno studio condotto nel 2016 ha evidenziato che questi anticorpi potrebbero essere presenti in più del 70% delle persone, e che circa il 7% ha un livello talmente elevato da essere predisposto a reazioni anafilattiche. Alla luce delle diverse considerazioni, l’Istituto statunitense di allergie e malattie infettive (NIAID) ha convocato più incontri per discutere la possibilità di reazioni allergiche con rappresentanti di Pfizer e Moderna, scienziati e medici indipendenti e la Food and Drug Administration (FDA). Sempre il NIAID sta avviando uno studio in collaborazione con la FDA per analizzare la risposta al vaccino in persone che hanno alti livelli di anticorpi specifici per il PEG o che, in precedenza, hanno sperimentato gravi risposte allergiche a farmaci e vaccini. In una dichiarazione inviata a Science, Pfizer ha sottolineato che ha già raccomandato “cure mediche appropriate e sorveglianza prontamente disponibili”.

Come noto, le reazioni anafilattiche possono verificarsi con qualsiasi vaccino, ma di solito sono estremamente rare (1 caso su 1 milione di dosi). Tuttavia, nelle prime settimane di campagna vaccinale, gli Stati Uniti hanno già registrato sei casi di anafilassi su circa 270mila persone che hanno ricevuto la prima dose, mentre il Regno Unito ne ha registrati due. “Poiché i vaccini Pfizer e Moderna utilizzano una nuova piattaforma a mRNA, le reazioni avverse richiedono un attento esame” ha affermato Elizabeth Phillips, ricercatrice sull’ipersensibilità ai farmaci presso il Vanderbilt University Medical Center di Nashville, nel Tennessee, che ha partecipato alla riunione del Niaid dello scroso 16 dicembre – . Le prossime settimane saranno estremamente importanti per definire cosa fare dopo”.

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