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Reazioni allergiche al vaccino Covid di Pfizer, Pregliasco: “Nessun dramma, potevamo immaginarlo”

Il virologo a Fanpage.it: “Si è trattato di due casi in persone con una storia significativa di allergie, dunque di qualcosa che può verificarsi nella vaccinazione di questi soggetti. Colpa della fretta? Sicuramente della voglia geopolitica di far vedere l’efficienza della Brexit”.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Virologo, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano
A cura di Valeria Aiello
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Si è verificato qualcosa di assolutamente immaginabile, per cui dovremo capire cosa verrà detto quando avremo la nostra scheda tecnica del vaccino”. Così il virologo Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano in un'intervista a Fanpage.it, dopo l’allerta dell’Agenzia britannica di regolamentazione del farmaco (MHRA) in seguito alla comparsa di reazioni avverse in due delle centinaia di persone che ieri, all’avvio della campagna di vaccinazione pubblica nel Regno Unito, hanno ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid di Pfizer/BioNTech. Le persone colpite, due quarantenni e operatori del sistema sanitario avevano “una storia significativa di allergie” e, da quanto riportato dai media, si ritiene che abbiano avuto quella che in gergo medico si chiama anafilassi, una reazione allergica particolarmente severa, che può comportare eruzioni cutanee, mancanza di respiro e, talvolta, un calo della pressione sanguigna.

Cosa è successo?
Sono stati evidenziati due casi di reazioni allergiche, che si sono verificati in soggetti con una storia significativa di allergia. Una situazione che ha portato l’Autorità britannica alla raccomandazione di evitare la somministrazione del vaccino a chi ha avuto episodi seri di allergie a farmaci o alimenti. Si tratta quindi di una misura precauzionale, di un’indicazione che può emergere quando si fanno vaccinazioni su larga scala. Ad ogni modo, per quanto ne sappiamo, risulta che le due persone non abbiano avuto gravi condizioni e si stiano riprendendo bene, dunque nessun dramma.

Reazioni come queste sono rare?
Sì, si tratta di reazioni che si verificano molto raramente anche con altri vaccini, e che vengono trattate con un’azione di controllo dello shock anafilattico, dunque con la gestione della reazione allergica con cortisonici o adrenalina.

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Come è possibile che non si sia tenuto conto del fatto che queste due persone avessero una storia di allergie?
In effetti, nell’analisi pre-vaccinale, è una delle domande che usualmente viene fatta. Qualcosa di assolutamente normale dal punto di vista pratico, dal momento che sappiamo che alcuni soggetti possono andare incontro a reazioni allergiche, eppure…

Colpa della fretta di voler partire con le vaccinazioni?
Sicuramente c’è stata una voglia geopolitica di far vedere l’efficienza della Brexit, per cui quanto accaduto si potrebbe inserire in modo congruo nel contesto. La velocità, d’altra parte, ha un senso, perché le nazioni che faranno prima le vaccinazioni saranno quelle che  usciranno prima, non dico dal tunnel, perché servirà del tempo affinché la vaccinazione raggiunga elevati livelli di copertura, ma sicuramente questo rappresenterà un vantaggio. Questo perché, quanto stiamo facendo adesso, in qualche modo rallenta la velocità di diffusione del virus ma di certo non blocca la sua circolazione. Oltretutto, in questa situazione, per adesso non stiamo riuscendo a recuperare il tracciamento.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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