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Covid 19

Questo esperimento mostra come il coronavirus può diffondersi velocemente in un ospedale

Un team di ricerca britannico guidato da scienziati dello University College di Londra ha mostrato come un virus può diffondersi all’interno di un ospedale, a partire da una stanza che dovrebbe essere sicura e protetta. Grazie a un esperimento con un patogeno innocuo – diluito come il coronavirus SARS-CoV-2 nelle goccioline – è stato osservato che in sole 10 ore si ha raggiunto decine di siti.
A cura di Andrea Centini
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Un interessante esperimento ha mostrato come e quanto velocemente un virus riesce a circolare all'interno di un reparto ospedaliero diffondendosi da una stanza di isolamento ben protetta, dove sono ospitati pazienti infetti o potenzialmente tali. Dai risultati è emerso che in sole 10 ore il virus (innocuo per l'uomo) posizionato su un corrimano di un letto si è diffuso in decine di siti dell'intero reparto, contaminando altre stanze, oggetti e catalizzando la diffusione di una potenziale patologia infettiva.

L'esperimento è stato effettuato da un team di ricerca guidato da scienziati dello University College di Londra, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Great Ormond Street Hospital (GOSH). Gli studiosi, coordinati dalla dottoressa Lena Ciric, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Geomatica dell'ateneo britannico, per condurre la propria indagine hanno replicato in laboratorio una parte del DNA di un virus che infetta le piante, e lo hanno diluito in acqua fino a ottenere una concentrazione paragonabile a quella del coronavirus SARS-CoV-2 che si rileva nelle goccioline (droplet) espulse da un contagiato quando parla, tossisce o starnutisce. L'obiettivo era infatti stimare quanto riuscisse a circolare il SARS-CoV-2 all'interno di un ambiente ospedaliero, a partire da una stanza che in teoria dovrebbe essere sicura.

Dopo la contaminazione deliberata del corrimano del letto, per i successivi 5 giorni gli scienziati hanno raccolto campioni in 44 siti dell'ospedale, e sono rimasti sorpresi per la diffusione raggiunta dal finto patogeno. Dopo sole 10 ore, il virus è stato trovato nel 41 percento dei 44 siti individuati; dalle maniglie delle porte alle sedie di una sala d'attesa, passando per i corrimano di altri letti e persino giocattoli e libri per bambini di un'area giochi. Al terzo giorno sono risultati contaminati dal virus vegetale il 59 percento dei siti, mentre al terzo giorno sono scesi di nuovo al 41 percento. Le stanze più vicine alla fonte dell' “infezione” sono risultate le più contaminate in assoluto, con picchi nelle aree cliniche prossime al letto.

I risultati suggeriscono che operatori sanitari, pazienti e chi si occupa della disinfezione degli ambienti non hanno seguito le norme igieniche raccomandate, come la corretta pulizia delle mani, e hanno permesso a un innocuo virus di diffondersi da una stanza nella quale in teoria avrebbe dovuto restare confinato. “Il nostro studio mostra l'importante ruolo che giocano le superfici nella trasmissione di un virus, e quanto sia fondamentale seguire una buona igiene delle mani e le pulizie”, ha sottolineato l'autrice principale dello studio.

Il virus vegetale poteva essere rimosso agevolmente dal corrimano col disinfettante idroalcolico, che permette di distruggere la quasi totalità delle particelle virali (comprese quelle del SARS-CoV-2), ma è stato lasciato “proliferare” e diffondersi. Non è ancora chiaro quanto il contatto con le superfici contaminate possa aver contribuito alla diffusione della COVID-19 – il metodo di trasmissione principale è infatti il droplet – ma gli autori dello studio suggeriscono che possa essere significativa, dunque è fondamentale rispettare le buone norme di igiene personale e degli ambienti, soprattutto in un delicato reparto di malattie infettive di un ospedale, a maggior ragione durante una pandemia. I dettagli della ricerca “COVID-19 pandemic – let's not forget surfaces” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata The Journal of Hospital Infection.

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