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Quasi 2mila italiani aspiranti astronauti hanno risposto alla chiamata dell’ESA: 1 su 5 è donna

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha comunicato che sono state inviate oltre 25mila candidature per la nuova campagna di selezione del corpo astronauti. Alla chiamata hanno risposto 1.860 italiani, dei quali il 19 percento donne (353). I test per la selezione saranno suddivisi in sei fasi e termineranno nell’autunno del prossimo anno.
A cura di Andrea Centini
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Luca Parmitano impegnato durante una EVA della missione AMS-02. Credit: ESA/NASA
Luca Parmitano impegnato durante una EVA della missione AMS-02. Credit: ESA/NASA

Lo scorso 18 giugno si è conclusa l'ultima campagna per la selezione dei nuovi astronauti che entreranno a far parte del corpo dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). L'obiettivo è creare il team che andrà sulla Luna nei prossimi anni e, in un futuro ancor più lontano, probabilmente anche sul “Pianeta Rosso” Marte. Era da ben 11 anni che non venivano accettate candidature per questo lavoro dei sogni; nella campagna precedente, svoltasi nel 2008, fu accolta nell'ESA Samantha Cristoforetti, che nel 2022 tornerà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in veste di comandante. La sua figura è stata indubbiamente tra le principali a ispirare la moltitudine di nuovi aspiranti astronauti, ben 25.589, in base ai dati comunicati dall'Agenzia Spaziale Europea. Si tratta del triplo delle candidature della precedente selezione: nel 2008 furono infatti “solo” 8.413 i cittadini europei a compilare il modulo di domanda online.

La nuova chiamata per lo spazio è stata accolta soprattutto dei francesi, che da soli hanno inoltrato poco meno di un terzo delle candidature complessive (7mila), seguiti dai tedeschi – con circa la metà delle domande dei transalpini – e dagli italiani. Per il Bel Paese hanno risposto in 1.860, il 19 percento dei quali (353) è composto da donne. La percentuale è più bassa della media europea, dato che dei circa 26mila candidati è donna il 24 percento (la più alta è è stata registrata in Estonia, col 38,6 percento di candidate, mentre la più bassa in Norvegia, col 17,6 percento). In linea generale c'è un aumento significativo dell'interesse femminile per le missioni spaziali, tuttavia il divario con gli uomini è ancora importante: “È positivo vedere un aumento nella distribuzione di genere dei candidati e delle candidate in occasione di questa selezione, ma i numeri mostrano anche che c'è ancora molto da fare per raggiungere un equilibrio di genere nel settore spaziale”, ha dichiarato David Parker, direttore dell'Esplorazione Umana e Robotica dell'ESA e tra i principali sostenitori della nuova campagna di selezione.

Una delle novità più importanti dell'ultimo reclutamento è stato l'inserimento della categoria dei parastronauti; in parole semplici, hanno potuto inviare la propria candidatura anche persone con disabilità – ad esempio con piedi e/o gambe amputate – e persone con una statura inferiore ai 130 centimetri. Fino ad oggi, oltre a una laurea in materie scientifiche, a un brevetto di pilota per velivoli sperimentali e alla perfetta conoscenza della lingua inglese era infatti necessario rispettare anche rigidissimi criteri fisici. Ma lo spazio deve essere per tutti e l'ESA ha deciso di spalancare le porte di questo sogno anche per chi, fino ad oggi, era precluso. A guidare le candidature per parastronauta sono stati sempre i francesi; gli italiani con disabilità fisiche che si sono proposti all'ESA sono stati 31, fra i quali 7 donne.

Per tutti i 25.589 candidati inizierà un lungo processo di selezione (suddiviso in sei fasi) che durerà un anno e mezzo. Solo in 4 o al massimo in 6 nuovi astronauti si aggiungeranno al corpo dell'ESA, mentre altri 20 saranno selezionati come riserve. I test saranno durissimi e bisognerà dimostrare di essere i migliori per meritarsi una delle carriere più entusiasmanti e avventurose cui si possa ambire.

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